Vuelta a España 2017: news, prima tappa e percorso
Con Alberto Contador (Trek Segrafredo) al via col dorsale 1 per omaggiare la sua carriera pronta a chiudersi a Madrid e la morte nel cuore per quanto successo a Barcellona giovedì pomeriggio parte domani da Nîmes, nel Sud della Francia, la Vuelta a España 2017. Mancherà Nairo Quintana (Movistar), primo nel 2016, ma per il resto il cast dei protagonisti annunciati è di primissimo piano: ci sono infatti Chris Froome (Team Sky), pronto a fare bis dopo il Tour de France 2017, e con lui anche Fabio Aru (Astana) e Vincenzo Nibali (Bahrain Merida), Romain Bardet (Ag2r La Mondiale) e Warren Barguil (Team Sunweb), Esteban Chaves (Orica – Scott) insieme ai gemelli Simon e Adam Yates, Ilnur Zakarin (Katusha-Alpecin), George Bennett (LottoNL-Jumbo), Louis Meintjes (UAE Team Emirates) e Domenico Pozzovivo (Ag2r La Mondiale).
Vuelta a España 2017, prima settimana durissima
Per l’ottavo anno di fila l’ultimo Grande Giro si aprirà con una cronosquadre di 13,7 km con un percorso facile e che non creerà grandi distacchi. La prima a partire sarà la Manzana Postobon, formazione Professional colombiana, alle 17.30, l’ultima la Trek Segafredo di Contador alle 18.54. Nella prima settimana previsti arrivi in volata nella Nîmes – Gruissan (203.4 km) domenica 20 e nella Escaldes-Engordany – Tarragona (198.2 km) di martedì 22 intervallate dalle Prades Conflent Canigo – Andorra La Vella (158.5 km) che prevede diverse salite, soprattutto il Coll de la Rabassa con 13.3 km al 6.8% e l’Alto de la Comella nel finale prima di arrivare nella capitale di Andorra. Il 23 agosto la Benicassim – Alcossebre (175.7 km) prevede anche il primo arrivo in salita: cinque GPM, di Seconda e Terza categoria prima dell’asperità finale lunga 3,8 km con una media dell’8.7% e punte superiori al 10%. Più facili la Villareal – Sagunt (204.4 km) e la Llíria – Cuenca (207 km) ma sabato 26 tocca alla Hellín – Xorret de Catí: sono 199 km che negli ultimi 6 presnetano una salita tostissima, con una pendenza media dell’11% (e tratti al 20%) anche se l’arrivo non è in salita. Simile la Orihuela – Cumbre del Sol (174 km) con arrivo in quota là dove due anni fa vinse Tom Dumoulin.
Tanta salita e la crono di Logroño per decretare il vincitore
Dopo il primo riposo del 28 agosto, la Vuelta riprenderà con la Caravanca – El Pozo (164.8 km), tappa per scattisti, ma il 30 agosto è il giorno della Lorca – Calar Alto (187.5 km) con due ascese lunghe e pedalabili nel finale anche se di sale oltre quota 2000. Più agevoli le Motril – Antequera (160.1 km) e Coín – Tomares (198.4 km) mentre sabato 2 settembre si torna a salire con la Écija – Sierra De La Pandera (175 km), quarto arrivo in salita con gli ultimi 8 km al 7,7%. E il giorno dopo c’è la Alcalá La Real – Sierra Nevada (129 km), breve e durissima nella seconda parte. Terzo riposo il 4 settembre prima del gran finale: il 5 settembre la crono individuale di Logroño in Navarra (40.2 km) adatta agli specialisti, poi la Villadiego – Los Machucos (180.5 km) con più di 3000 metri di dislivello e arrivo in salita, seguito il 7 settembre dalla Suances – Santo Toribio de Liebana (169 km), ascesa finale meno dura delle precedenti. Molto mossa la Parque de Redes – Gijón (149.7 km), ma il gran finale sarà il 9 settembre con la Corvera – Alto de l’Angliru (117.5 km): tappa corta, ma massacrante con l’Alto del Cordal che precede l’Angliru, una delle salite più dure d’Europa. Infine la passerella della Arroyomolinos – Madrid (101.9 km), con finale in circuito da ripetere nove volte.