Decisione corretta per il traino in corsa
La decisione della giuria alla Vuelta 2015 è stata clamorosa, ma a giudicare la immagini trasmesse anche da Eurosport corretta: Vincenzo Nibali fuori dalla corsa perché per recuperare sul gruppo dopo la maxi caduta a 30 km dall’arrivo si è fatto trainare per almeno 200 metri dalla sua ammiraglia, tanto che anche il ds Shefer è stato espulso per due giorni.
Nibali difende la sua rincorsa
Ora però via social arriva la difesa del diretto interessato che non ci sta. Vincenzo Nibali si difende attaccando: “Per quello che è successo oggi chiedo veramente a tutti le scuse pubbliche, per chiunque sia indignato o vergognato per me!! Molti di voi non hanno mai corso in bici, altri sono grandi tifosi altri pura passione ed altri ancora si sono avvicinati negli ultimi anni!! La bici il ciclismo è passione, amore, giornate lontano dalla famiglia con allenamenti estenuanti, sacrifici troppi che iniziano già all’età di 16 anni circa. Quello che è successo oggi alla Vuelta succede in ogni gara, ciò non deve dimostrare che non è sbagliato e devo restare impunito!”.
Quegli attacchi di Movistar e Katusha
Nibali ribadisce che l’unica a doverlo giudicare è la giuria, non i tifosi. E’ un anno maledetto per lui, ancora una volta un Grande Giro è partito male, gli è sembrato di dover chiudere i conti con la sfortuna. E ce l’ha anche con Movistar e Katusha che invece di attenderlo cavallerescamente hanno attaccato: “Alla fine tutto avrei pensato una multa salata da pagare ed una penalizzazione come si usa fare per restare fuori classifica. Avrei accettato anche una penalità di dieci minuti. Dopo tutto IO non sarò il primo né l’ultimo di questa vicenda. Mi scuso ancora per avervi rubato del tempo e grazie del sostegno o meno che mi date. Buona serata a presto! Vince”.