All’interno video e 6 interviste – Sarà stato solo un momento di difficoltà passeggera o ci sarà qualcosa di davvero preoccupante per Vincenzo Nibali? L’interrogativo che lascia la tappa con arrivo sul Mur de Bretagne è proprio questo, sulle reali condizioni del campione uscente del Tour de France. Nibali si è staccato da un gruppo di trenta corridori, con ancora dentro non solo i corridori di classifica ma anche uomini da classiche e scattisti. Una situazione davvero imprevista e preoccupante. Froome ha destato un’ottima impressione, Quintana e Contador sono rimasti defilati ma non hanno sofferto particolarmente ed anche Van Garderen non ha avuto difficoltà a rimanere davanti. La cronosquadre di domani darà una nuova sistemata alla classifica, con BMC, Sky e Movistar come favorite, poi da martedì prima i Pirenei e poi la rampa di Mende ci daranno una misura chiara di quelli che sono i valori in campo.
Intanto c’è da applaudire la vittoria di giornata di Vuillermoz, una mezza sorpresa considerando già la bella prova sul Mur di Huy. Daniel Martin ha perso una grande occasione dormendo nell’attimo in cui è partito il francese e vanificando così il grande lavoro svolto in precedenza dai suoi compagni.
Ecco le interviste dall’ottava tappa del Tour de France
Vincenzo Nibali, Astana: “Nel finale non avevo buone sensazioni. Alla partenza era tutti ok ma quando ci sono state le accelerazioni non sono stato in grado di reagire. E’ stata una brutta giornata”.
Beppe Martinelli, Ds Astana: “Non riesco a capire cosa è successo. Dobbiamo pensare che è stata una giornataccia altrimenti questo Tour de France diventa complicato. Non possiamo permetterci altri passi falsi”.
Alberto Contador, Tinkoff: “Siamo tutti arrivati insieme, ma ho visto che Nibali ha perso 10 secondi, che non è irrilevante. La tappa non è stata particolarmente frenetica, ma il ritmo era alto nella parte finale prima della salita. Io ero sulla ruota e ho cercato di aiutare Peter all’arrivo. In ogni caso, sono felice della tappa e non vedo l’ora della cronosquadre. Abbiamo una buona squadra, ovviamente abbiamo usato delle energie nella prima parte del Tour, ma io sono ottimista.”
Chris Froome, Sky: “Non volevo dimostrare niente nell’ultima salita. Ero lì per mantenere una buona posizione e tenere d’occhio tutti. Era una salita corta e sapevo che non ci sarebbero state grandi differenze. Sono stato sorpreso di sentire che Nibali ha perso contatto. Non conosco personalmente Vuillermoz, ha fatto una grande tappa. Ha attaccato non solo una volta, ma il suo secondo attacco era davvero forte. Merita la sua vittoria. E’ stato impressionante. Dovete assolutamente includere Tejay van Garderen nei “Big Four”, che diventano i “Big Five” ora. Ha fatto una corsa impressionante fino ad ora. Siamo stati in lotta per la vittoria al Delfinato. Non c’è molta differenza tra di noi. E’ in grande condizione. Il tempo ci dirà come andrà in montagna, nei Pirenei. Nairo Quintana è un grande scalatore. Ha perso un po’ di tempo che dovrà recuperare. Alberto Contador, non lo possiamo mai cancellare. Non si arrende mai. Vincenzo Nibali non ha avuto il miglior inizio ma dovremo vederlo nelle lunghe salite. La cronosquadre di domani sarà decisiva per la classifica. E’ una crono ingannevole. Il percorso è ondulato e abbiamo bisogno di cinque corridori per la salita finale. Mi aspetto delle differenze sostanziali.”
Tejay Van Garderen, BMC: “E’ stata una giornata piuttosto liscia. Quando c’è stato lo sprint intermedio le cose sono diventate un po’ caotiche, ma è stato un altro giorno di successo. Con la squadra che ho e con quello che hanno dimostrato finora siamo abbastanza fiduciosi. C’è sempre la possibilità di prendere la maglia, ma non voglio portarmi sfortuna e pensarci troppo, faremo solo la nostra crono più velocemente possibile, abbiamo quattro campioni del mondo in questa disciplina quindi dovremo tirare fuori la migliore prestazione possibile”.
Alexis Vuillermoz, AG2R: “Il mio papà aveva una grande passione per il Tour, ma è morto tre anni fa. Sarebbe stato orgoglioso di vedermi vincere una tappa del Tour de France. Avevo puntato al Muro di Huy e al Mur de Bretagne. L’altro giorno ho fatto un bel terzo posto. Oggi ero preparato a prendere dei rischi per vincere. Ho deciso di attaccare due volte, nella parte più dura e poi quando Froome stava rientrando. Non ho vinto molto nella mia carriera, solo tre gare, ma è anche solo il mio terzo anno come corridore da strada dopo il passaggio dalla mountain bike. Alcuni dicono che mi manca la fiducia, io cerco di imparare il più veloce possibile. Ho buoni insegnanti con Jean-Christophe Peraud, Romain Bardet e Christophe Riblon. Non ho ancora il talento o la capacità di guidare una squadra. Sto imparando il mio lavoro lentamente ma inesorabilmente.”