Giulio Ciccone aveva promesso la difesa della maglia gialla dopo la conquista al termine della sesta tappa, e la promessa è stata mantenuta: per il tricolore italiano non fa tanto notizia la vittoria di Groenewegen, avvenuta per un soffio, quanto più la difesa strenua della maglia gialla di Giulio Ciccone, avvenuta dopo un bel lavoro del 24enne insieme alla sua Trek Segafredo. E, ancora una volta, dovendo tirare le somme, non è tanto l’aspirazione di una vittoria finale (che sembra essere abbastanza improbabile) a far brillare gli occhi degli italiani, ma il grande lavoro di un ciclista che ha combattuto contro i problemi cardiaci, riuscendo ad affermarsi in quello che, se un tempo sembrava soltanto un grande sogno, adesso è concreta realtà.
La cronaca della settima tappa del Tour de France 2019
Era una gara che, secondo i quotidiani transalpini, doveva ristabilire le gerarchie, ma così non è stato: Giulio Ciccone è riuscito a difendersi dopo una gara decisa dalla volata finale dominata da Groenewegen. Fa notizia che il 24enne sia ancora leader della classifica generale ma, data la prestazione odierna, non ci si può sorprendere poi più di tanto, vista la tenuta e la resistenza di un giovane operato per due volte al cuore, e ora leader della più importante manifestazione ciclistica.
«Bello, emozionante ma durissimo. Le gambe facevano male, l’istinto di rimanere in coda al gruppo a riposare dopo la faticaccia della Planche era forte. Ma in giallo no, non ci si può tirare indietro. Nella prima parte tutto bene, negli ultimi 30 chilometri ho capito cosa vuol dire rimanere in prima fila al Tour de France mentre le squadre dei velocisti preparano la volata: bestiale», ha commentato Ciccone, che ha capito per la prima volta che cosa significa essere – e dover essere – al comando di una grande corsa. Tra tutte le squadre che avevano preparato la volata, quella meglio apprezzata sembrava essere la Deceunink di Alaphilippe, in aria di bis per Elia Viviani.
La sfortuna, però, ha giocato un brutto scherzo al già vincitore di tappa del Tour de France, fermato da una foratura della gomma anteriore. Delusione anche per Sagan, anelante doppietta, e Ewan, entrambi bruciati in volata da un Dylan Groenewegen in grandissima forma, che conquista la vittoria di tappa dopo una grande prestazione.
L’ordine di arrivo della settima tappa del Tour de France 2019
Di seguito, è riportato l’ordine di arrivo e le prime dieci posizioni della settima tappa del Tour de France 2019:
1 DYLAN GROENEWEGEN (TEAM JUMBO – VISMA) 06H 02′ 44” – B : 10”
2 CALEB EWAN (LOTTO SOUDAL) 06H 02′ 44” – B : 6”
3 PETER SAGAN (BORA – HANSGROHE) 06H 02′ 44” – B : 4”
4 SONNY COLBRELLI (BAHRAIN – MERIDA) 06H 02′ 44”
5 JASPER PHILIPSEN (UAE TEAM EMIRATES) 06H 02′ 44”
6 ELIA VIVIANI (DECEUNINCK – QUICK – STEP) 06H 02′ 44”
8 JASPER STUYVEN (TREK – SEGAFREDO) 06H 02′ 44”
9 MICHAEL MATTHEWS (TEAM SUNWEB) 06H 02′ 44”
10 ALEXANDER KRISTOFF (UAE TEAM EMIRATES) 06H 02′ 44”
La classifica aggiornata dopo la settima tappa del Grande Boucle
Più che la vittoria di tappa di Groenewegen, fa notizia il fatto che Giulio Ciccone sia ancora in maglia gialla. Per i quotidiani francesi, la situazione è giunta ormai al suo limite: dalla prossima tappa, che vedrà in Saint-Etienne il luogo preferito di Alaphilippe – la situazione cambierà, e la Francia avrà di nuovo il suo leader di classifica, dopo le due tappe straordinarie condotte da Giulio Ciccone. Intanto, l’Italia si gode i suoi ottimi piazzamenti, oltre che il leader della classifica generale.
Questa la classifica aggiornata dopo la settima tappa del Grande Boucle, con i distacchi che sono rimasti praticamente invariati:
1. Giulio Ciccone (Ita, Trek-Segafredo) in 23h14’55”
2. Julian Alaphilippe (Fra, Deceuninck-Quick Step) a 6″
3. Dylan Teuns (Bel, Bahrain-Merida) a 32″
4. George Bennett (Nzl) a 47″
5. Geraint Thomas (Gbr) a 49″
6. Egan Bernal (Col) a 53″
7. Thibaut Pinot (Fra) a 58″
8. Steven Kruijswijk (Ned) a 1’04”
9. Michael Woods (Can) a 1’13”
10. Rigoberto Uran (Col) a 1’15”