Michael Matthews (Team Sunweb), classe ’90 come Tom Dumoulin che con la stessa maglia ha vinto il Giro d’Italia 2017 ma anche come Fabio Aru, sa come si vince una tappa in un Grande Giro. In questo Tour de France 2017 l’aveva già fatto a Rodez con un arrivo simile e si è ripetuto a Romans-sur-Isère in una sedicesima tappa che ha mantenuto tutte le attese della vigilia. Molti in gruppo sapevano che nel finale il rischio di ventagli era grosso e puntualmente è successo lasciando davanti una trentina di atleti tra i quali tutti gli uomini di classifica tranne Daniel Martin (QuickStep Floors) e Alberto Contador (Trek Segafredo) che hanno perso un minuto.
Tour de France 2017, Aru e Caruso non si fanno sorprendere
Grande velocità, tanto nervosismo in gruppo perché si trattava di una delle ultime occasioni per i velocisti anche se davanti ne sono rimasti in pochi. L’azione decisiva, sulla spinta del Team Sky, a meno di 20 km dall’arrivo, con Aru che è stato lestissimo a non farsi sorprendere come era invece stato sabato scorso e anche se è rimasto ancora una volta da solo, ha perfettamente svolto il suo compito. Il resto è stata la volata ristretta che ha premiato Matthews, ora a soli 29 punti da Marcel Kittel (QuickStep Floors) nella classifica per la maglia verde, davanti a Edvald Boasson Hagen (Dimension Data) e John Degenkolb (Trek Segafredo) che negli ultimi 100 metri è rimasto chiuso dall’australiano. Miglior italiano Damiano Caruso (BMC) appena davanti al campione tricolore, ma da domani toccherà di nuovo a loro.
Diciassettesima tappa del Tour de France 2017, c’è anche il Galibier
Il primo giorno della verità nella settimana conclusiva del Tour de France 2017 arriva con la diciassettesima tappa, La Mure – Serre Chevalier (183 km) che abbraccia le Alpi non lontano dal confine italiano. Dopo una trentina di chilometri la prima insidia è il Col d’Oron (5.1 km al 6.7%) che anticipa di poco il Col de la Croix de Fer, lungo ben 24 chilometri e con pendenze irregolari che in alcuni punti superano anche il 10%. E dopo il passaggio a Saint-Jean de Maurienne il gran finale con il Col du Télégraphe che precede il Col du Galibier. Una doppietta che nella prima parte misura poco più di 7 km per pendenze fra il 7 e l’8% e dopo una breve discesa partirà l’assalto al Galibier, altri 17,7 chilometri per una pendenza media del 6.9% ma che negli ultimi chilometri non scende sotto il 9%. Dalla vetta comunque ci sono quasi 30 km di discesa sino al traguardo.