Per Lilian Calmejane (Direct Energie) l’ottava tappa del Tour de France 2017 significa la vittoria più importante di una carriera che sta decollando, visto che il francese non ha ancora 25 anni e intanto in stagione è già al settimo successo. Per tutti gli uomini di classifica invece una difficoltà in meno da superare, anche se l’altissima velocità con la quale è stata affrontata e il copione bizzarro che si è sviluppato in questa tappa di media montagna conclusa a Les Rousses potrebbe presentare il conto già domani in quella che da molti viene considerata la giornata in assoluto più dura.
Tour de France 2017, un quarto del gruppo in fuga
A ravvivare l’ottava tappa del Tour de France 2017 è stata una fuga che ad un certo punto ha visto davanti ben 49 atleti tra i quali anche Diego Ulissi (UAE Team Emirates), Damiano Caruso (BMC), Matteo Trentin (QuickStep Floors) e Fabio Felline (Trek Segafredo). Sull’ultima salita che era anche la più dura lo scatto di Calmejane seguito soltanto da Robert Gesink (LottoNL – Jumbo). Il giovane francese ha fatto la differenza resistendo anche ai crampi che l’hanno limitato ai 5 km dal traguardo mentre alle sue spalle si sono piazzati Gesink a 26” e Guillaume Martin (Wanty – Groupe Gobert) appena davanti ai primi del gruppo con Fabio Aru (Astana) sesto. Il sardo ha perso la maglia a pois, a favore del vincitore di giornata, ma è stato uno dei più attivi anche se saggiamente ha preferito tenere energie per quello che verrà.
Nona tappa del Tour de France 2017: prima di Chambery un pieno di salite
La prima settimana intera del Tour de France 2017 si conclude con una delle giornate-chiave: la nona tappe è la Nantua – Chambéry, 181 km che proporrà ben 7 GPM per un totale di 4600 metri di dislivello. In avvio la Côte des Neyrolles e il Col de Bérentin sganceranno la fuga, poi la Côte de Franclens ma soprattutto due salite Hors Catégorie in serie: sono il Col de la Biche (10,5 chilometri al 9% di pendenza media) e il Grand Colombier (8.5 km al 9.9%). E ancora la Côte de Jongieux che anticipa il Mont du Chat, appena affrontato al Giro del Delfinato 2017 e sul quale è scattato Aru. Sono 8,7 km con pendenze che arrivano al 15% e una medi superiore al 10%. Dalla vetta mancheranno 26 km equamente divisi tra una discesa molto tecnica e pianura.