Forse mai come quest’anno tutti si sono dati appuntamento sulle strade di Francia per regolare i conti. Il campo di partenti del Tour de France 2016 è quanto di meglio possa offrire il ciclismo moderno e fare delle gerarchie tra i favoriti rimane tutt’altro che semplice, ma ci proviamo.
Nell’ideale griglia di partenza in prima fila, come fossero le imprendibili Mercedes di Formula 1, ci sono Chris Froome e Nairo Quintana, non solo perché sono arrivati primo e secondo un anno fa. Uno è il capitano di una Sky che sembra imbattibile, qui ha già vinto due volte negli ultimi tre anni e arriva con una condizione invidiabile. Il colombiano invece come si vince un Tour ancora non lo sa ma intanto ha nel suo palmarés già un Giro d’Italia e tutta la Movistar correrà per lui che quest’anno ha centellinato le forse puntando unicamente su questa corsa.
TOUR DE FRANCE 2016, CONTADOR E NIBALI MEGLIO DI ARU
Nella seconda fila ideale del Tour de France 2016 mettiamo Alberto Contador (Tinkoff) e Vincenzo Nibali (Astana). Lo spagnolo non vince qui dal 2010 (anche se quel successo gli è stato cancellato dall’UCI) e ha già quasi 34 anni, ma dalla sua c’è tutta l’esperienza che serve per una corsa come questa e ha anche i colpi di fantasia necessari per far saltare il banco. Nibali invece tenta un’impresa negli ultimi vent’anni riuscita solo a Marco Pantani, ma nessuno crede che parta come secondo capitano dell’Astana, ha una grande condizione morale e quella fisica dopo le fatiche del Giro d’Italia 2016 è ancora ottima. Fabio Aru invece è appena un gradino più sotto perché vincere la Vuleta è un bel biglietto da visita come i podi al Giro, ma questa è tutta un’altra musica. E sulla sua stessa fila c’è Thibaut Pinot (FDJ) che sembra la vera speranza francese visto che va forte in montagna ma pure a cronometro.
DA PORTE A RUI COSTA, TANTI OUSTIDER AL TOUR DE FRANCE 2016
Poco più sotto tutti gli altri oustider, a cominciare dalla coppia Richie Porte e Tejay Van Garderen (BMC), entrambi potenzialmente da podio anche se nessuna dei due convince sino in fondo alla distanza delle tre settimane. Romain Bardet (Ag2r La Mondiale) è l’alternativa a Pinot ma sembra più adatto a vincere una grande tappa, esattamente come Daniel Martin (Etixx – QuickStep), Tom Dumoulin (Giant-Alpecin) e Rui Costa (Lampre-Merida).