Sempre più tecnologia al Tour de France 2019: l’organizzazione corre ai ripari?

Il progresso tecnologico ha gradualmente tolto animo alla maggior parte delle competizioni, manifestazioni ed eventi sportivi. Sempre più ambiti sono dominati dalla tecnologia, al fine di semplificare e velocizzare quanto più possibile tutto ciò che, altrimenti, sarebbe molto più lento e difficoltoso. Insomma, se nella maggior parte degli sport la tecnologia è ormai parte integrante del gioco stesso, il ciclismo cerca di conservare – pur con tutti i cambiamenti del caso – la sua impostazione originaria. L’organizzazione del Tour de France 2019, infatti, è subito corsa ai ripari dopo che il Grande Boucle è stato “macchiato” dall’utilizzo di macchinari Apple. 

Il tweet di Tim Cook e l’utilizzo della Apple nelle prestazioni ciclistiche

Se fino a qualche giorno fa la situazione poteva non essere conosciuta da tutti, con il tweet pubblicato direttamente da Tim Cook e indirizzato a tutti gli spettatori del Tour de France 2019, la situazione stessa sembra essere molto più chiara. Al termine della decima tappa del Grande Boucle, che ha visto la Jumbo-Visma ancora davanti a tutti attraverso la vittoria di Van Aert, l’erede di Steve Jobs ha così tweetato: «Congratulazioni @WoutvanAert e @JumboVismaRoad per l’incredibile vittoria! Godetevi il meritato riposo! #TDF2019».

Certamente le congratulazioni non sono arrivate per il bel livello espresso dalla formazione e dal ciclista, né per il tifo dello statunitense. Stando a quanto rivelato da The Indipendent, la Apple è associata alla Jumbo-Visma attraverso software, dispositivi e programmi installati su iPad e iPhone. Attraverso questi dispositivi tutto ciò che riguarda qualsiasi ciclista del team è monitorato al 100%, al fine di garantire prestazioni eccellenti: dalle gare alla dieta, passando per gli orari di sonno, allenamento e mental training; infine, le stesse comunicazioni tra coach, team e ciclisti passano attraverso questi dispositivi stessi, che evidenziano i ritmi e gli andamenti di gara, cercando di trarre il meglio da ogni formazione.

Insomma, tramutato in numeri tutto ciò risulta essere molto più chiaro: nell’edizione 2019 del Tour de France la formazione ha conquistato quattro vittorie, che diventano 39 se si considerano tutti i ciclisti e tutte le gare dall’inizio di gennaio. 

Come viene utilizzata la tecnologia al Tour de France 2019?

Il funzionamento della tecnologia nell’ambito del Tour de France 2019 è tutt’altro che specifico, e non riguarda soltanto la Jumbo-Visma, nonostante il team sia l’unico ad essere legato a doppio filo con la Apple. Innanzitutto, guardando a quei dispositivi stessi che sono stati propri dell’inchiesta della rivista The Indipendent, il loro funzionamento è chiaro: essi vengono utilizzati per monitorare 24 ore su 24 i ciclisti, soprattutto in gara.

Quando un corridore presenta livelli bassi di pressione o semplicemente accusa la stanchezza, le applicazione segnalano di farlo correre in coda, al fine di recuperare al meglio; diversamente, quando il numero di battiti cardiaci segnalato è quello giusto, è il momento di spingere per giungere ad un ottimo piazzamento. Prima della gara, inoltre, attraverso questi dispositivi stessi è possibile effettuare una triangolazione della gara, che permetta di evidenziare criticità, condizione delle strade, meteorologia e tanto altro ancora.

La decisione di Lappartient, presidente del ciclismo mondiale

L’utilizzo, così intensificato, della tecnologia, non ha certamente fatto piacere agli organizzatori del Tour de France 2019, che si sono trovati di fronte a una situazione in cui l’animo e l’imprevedibilità della corsa hanno lasciato spazio a soluzioni studiate a tavolino e computerizzate.

Secondo il presidente del ciclismo mondiale, Lappartient, si deve assolutamente evitare che i ciclisti «diventino pedine telecomandate facendo perdere alle corse quell’imprevedibilità che le rende magnifiche». Per questo motivo, insieme al numero uno del Tour de France 2019, Prudhomme, si stanno studiando misure di sicurezza che portino i ciclisti agli antichi fasti, in cui le uniche comunicazioni possibili tra team e corridore avvengano via radio o dal finestrino dell’auto. Tradotto: i computerini sui manubri dei corridori saranno presto aboliti, si stima entro il 2020.

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