Pavè, continua la discussione
Il giorno dopo la tappa del Tour de France sul pavè, non si sono ancora placate le discussioni sulla opportunità di far correre una frazione come questa. Non solo per le solite difficoltà del pavè, ma per le condizioni climatiche che hanno reso davvero al limite la praticabilità di alcuni settori, creando grande pericolo soprattutto pensando che tre quarti del gruppo del Tour non ha nessuna esperienza di pavè.
Anche tra i corridori si sono sentiti tanti pareri contrastanti, fin dalla partenza, quando Sep Vanmarcke si è lamentato della cancellazione di due settori di pavè, ritenuti non praticabili dall’organizzazione. Una delle prese di posizioni più nette è stata quella di Fabian Cancellara, uno che di pavè se ne intende: “Per me il pavè non ha posto in un grande giro a tappe, la corsa è stata un disastro” ha sentenziato il campione svizzero.
Di tutt’altro parere Andrew Talansky, il capitano della Garmin che ha perso 2 minuti da Boom: “E’ stata una giornata epica che ricorderò per il resto della mia vita. Sono molto contento, gran parte dei corridori che sono arrivati davanti spariranno dalla classifica sulle montagne, quindi il bilancio è buono”.
Molto critico invece Tejay Van Garderen: “E’ stato pazzesco. Ho sentito che Froome era fuori corsa, ognuno ha il suo dramma, ma questa è una cosa che colpisce tutta la corsa, è il favorito che si ritira. In teoria la corsa diventerà meno eccitante. Credo che l’organizzazione debba ripensare sul fatto di inserire una tappa come questa. Io sono caduto. Stavamo correndo con una pressione degli pneumatici minore del solito e le sensazioni sono diverse”.