E’ quasi una sentenza senza appello quella che arriva dalla prima tappa di montagna del Tour de France 2015: Chris Froome ha demolito gli avversari con una forza devastatrice anche superiore rispetto a quella con cui aveva conquistato la Grande Boucle due anni fa. La salita pirenaica di Pierre Saint Martin, 15 km al 7% di media, ha fatto fioccare minuti su minuti di distacco dietro a Froome, con Quintana a oltre un minuto, Contador a quasi tre e Nibali subito staccato a quattro mezzo.
La corsa era iniziata con una fuga di Van Bilsen (Cofidis) e Fedrigo (Bretagne), niente di preoccupante nonostante il quarto d’ora di vantaggio accumulato. La Movistar è stata attivissima in gruppo, tirando per gran parte della tappa, per la fase iniziale e centrale quasi pianeggiante. La coppia di testa è arrivata alla salita finale, l’unica vera salita di giornata, ormai senza speranze di buona riuscita.
Sono bastate le prime pedalate sulla salita verso Pierre Saint Martin per mettere ognuno al proprio posto. La rosa degli outsider si è subito sfoltita con Rui Costa (Lampre), Bardet (AG2R) e Talansky (Cannondale) che sono stati tra i primi a staccarsi, uscendo così definitivamente dai giochi per la classifica. Ma anche Pinot (FDJ) e Peraud (AG2R), due delle grandi speranze dei francesi, hanno dovuto alzare presto bandiera bianca, con la Movistar sempre intenta a dettare un gran ritmo davanti.
A 11 km dall’arrivo Gesink (Lotto Jumbo) è stato il primo a muoversi dal gruppo dei migliori, andando così a sostituirsi a Fedrigo al comando della corsa. Anche Valls (Lampre) ha provato a inserirsi ma senza fortuna. Purtroppo subito dopo è arrivata la sentenza per Nibali (Astana): il campione in carica si è staccato insieme a Uran (Etixx) e Rodriguez (Katusha) quando mancavano ancora 10 km all’arrivo. La scalata è diventata un anonimo calvario per Nibali, che non ha neanche dimostrato la determinazione solita. Un Nibali che è parso molto consumato psicologicamente.
La Movistar ha continuato a martellare il ritmo e sgranare il gruppo anche con qualche allungo di Valverde, finchè davanti è arrivata la Sky di Froome e anche Contador (Tinkoff) ha mollato di netto scatenando la reazione degli altri. Con Contador in evidente difficoltà e senza compagni di squadra la corsa è schizzata via a mille all’ora e la Sky ha dato fuoco alle polveri. Thomas e Porte hanno lanciato l’affondo di Chris Froome che ha disperso gli avversari. Solo Quintana (Movistar) ha provato a reagire, ma il duello di fatto non c’è stato. Froome ha spianato gli ultimi 6 km di salita con una forza incredibile, come sul Ventoux di due anni esatti fa o forse anche superiore.
Quintana ha dovuto proseguire col suo passo, e nel finale ha subito anche l’onta del sorpasso di Richie Porte, a riprova della supremazia netta della Sky. Dietro, Van Garderen è andato sempre più in calo, vedendosi staccare da un ritrovato Gesink e da un gruppetto con Valverde, Thomas, Yates e Rolland, arrivati a due minuti. Quasi due e mezzo per Van Garderen, poi Contador sul quale è chiaro il peso delle fatiche del Giro, a quasi 3 minuti. Per Nibali l’arrivo è stata una liberazione pagata con 4 minuti e mezzo di distacco. Ancora più dietro Peraud, Uran e Rodriguez, e per quest’ultimo è una vera sorpresa in negativo. Bravissimi invece Gallopin, che è riuscito a rimanere a galla su un arrivo così difficile, e Barguil, caduto a metà corsa e rientrato dopo un lungo inseguimento, ed ancora capace di restare con i più forti fino a metà salita. Un ragazzo davvero talentuoso questo Barguil.
Ora la classifica assume un aspetto davvero deciso, con Froome che ha quasi tre minuti sul più immediato inseguitore che resta Van Garderen, ormai incalzato da Quintana. Contador è a 4 minuti, Nibali a 7. Distacchi davvero incredibili per aver fatto solo una delle sette tappe di alta montagna di questo Tour. La supremazia di Froome e di tutta la Sky è stata talmente netta da aver messo già più di un’ipoteca, diciamo che ci sono già le mani sul Tour de France, un Tour che alla vigilia si preannunciava più incerto che mai e invece sembra aver già dato il suo verdetto. Ma il Tour è comunque una corsa infinita e ricordiamo che due anni fa, quando Froome conquistò il Tour, sulla prima salita si verificò una situazione simile ma il giorno successivo gli avversari attaccarono da lontano, misero la Sky alle corde e rischiarono di rovesciare clamorosamente la corsa. Crediamo che stavolta solo la Movistar abbia la forza di poter fare una corsa d’attacco: vedremo se domani potrà essere la giornata.
1 Christopher Froome (GBr) Team Sky 4:22:07
2 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:00:59
3 Nairo Quintana (Col) Movistar Team 0:01:04
4 Robert Gesink (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:01:33
5 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 0:02:01
6 Geraint Thomas (GBr) Team Sky
7 Adam Yates (GBr) Orica GreenEdge 0:02:04
8 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar
9 Tony Gallopin (Fra) Lotto Soudal 0:02:22
10 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:02:28
11 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 0:02:50
Classifica generale
1 Christopher Froome (GBr) Team Sky 35:56:09
2 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:02:52
3 Nairo Quintana (Col) Movistar Team 0:03:09
4 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 0:04:01
5 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:04:03
6 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 0:04:04
7 Tony Gallopin (Fra) Lotto Soudal 0:04:33
8 Robert Gesink (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:04:35
9 Warren Barguil (Fra) Team Giant-Alpecin 0:06:12
10 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 0:06:57.