Come nello scorso Giro d’Italia, vinto nella tappa della tormenta tra Stelvio e Val Martello, anche alla Tirreno Adriatico la neve porta fortuna a Nairo Quintana. Sarà un caso, o lo scalatore colombiano è il corridore che meglio di qualunque altri riesce ad adattarsi a queste condizioni estreme?
“Non penso di rendere meglio con il freddo o la neve” ha risposto Quintana in conferenza stampa “Anche Nibali o Contador hanno vinto delle corse in condizioni difficili”. Certo è che per un corridore che viene sulle Ande queste condizioni non sono così terribili: “Io vivo a quasi 3.000 di altitudine, è meno freddo che in Europa, ma spesso ci sono 4-5 gradi, a volte anche zero. Ho già vinto in condizioni estreme, al Giro d’Italia, anche alla Volta Catalunya”.
Nonostante il freddo lo abbia portato al successo Quintana ha ricordato la necessità di arrivare ad un compromesso con gli organizzatori sulle condizioni climatiche: “Sul Terminillo era fattibile perchè si arrivava in cima alla salita, non c’erano rischi. Ma quando ci sono tappe con salite e discese, sotto la pioggia e la neve, serve un po’ di considerazione per noi perchè siamo persone. Penso che si debba fare un’analisi sulla sicurezza, quando fa troppo caldo o troppo freddo ed anche su alcuni circuiti in cui si rischia la vita. Invito gli organizzatori a pensare a noi corridori”.
Quintana ha rianalizzato poi gli ultimi mesi e questi giorni alla Tirreno Adriatico: “Ho fatto fatica all’inizio della Tirreno, non avevo il ritmo di corsa. Ho passato momenti difficili dopo la caduta alla Vuelta Espana dello scorso anno, la frattura all’omero, il recupero, un’altra caduta ai campionati nazionali. Ma la mia famiglia mi è sempre stata vicino”.