Rui Costa, il Mondiale in Portogallo
Passa l’outsider al Mondiale di Firenze. A vestire la maglia iridata sarà il portoghese Rui Alberto Costa, nuovo corridore della Lampre nella prossima stagione. Rui Costa ha battuto in uno sprint a due Joaquim Rodriguez, mentre Valverde ha regolato Nibali nello sprint per il terzo posto. Gli azzurri hanno comandato le operazioni a lungo, poi un po’ di sfortuna con diverse cadute e una strategia forse troppo anticipata, ha portato gli spagnoli in superiorità numerica nel finale, in cui i grandi favoriti Cancellara – Gilbert – Sagan hanno fatto flop. Ma gli spagnoli hanno buttato via la corsa e ad approfittarne è stato un furbissimo Rui Costa.
All’interno le interviste
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Il Mondiale è partito da Lucca sotto una pioggia battente che solo negli ultimi 50 km ha risparmiato i corridori. Subito si è formata la fuga che ha contraddistinto tutta la parte iniziale e centrale, con Godoy (Venezuela), Huzarski (Polonia), Barta (Repubblica Ceca), Chtioui (Tunisia) e Brandle (Austria). La Gran Bretagna ha portato a spasso il gruppo per un centinaio di km, fino all’ingresso nel circuito fiorentino. La solita strategia dei britannici, che però poi hanno visto ben presto uscire di scena tutti i loro uomini compreso il leader Froome.
A sorpresa gli azzurri hanno preso in mano la corsa già dal primo dei dieci giri sul circuito di Firenze correndo compatti in testa al gruppo. Vanotti e Santaromita si sono spesi per cercare di spezzare il gruppo spingendo soprattutto nei tratti di discesa e falsopiano. Anche Nocentini e a sorpresa Ulissi si sono impegnati prima di metà corsa e il gruppo in più frangenti si è trovato sfilacciato per le tante scivolate e il ritmo sostenuto. Sagan e gli spagnoli si sono trovati un paio di volte a dover inseguire, ma i risultati raccolti alla fine non sono stati così rilevanti e la spinta azzurra si è fatta via via più leggera.
Al quartultimo giro si è finalmente affacciata davanti la nazionale del Belgio, con il gruppo ancora forte di settanta corridori. Keldermann (Olanda) e Preidler (Austria) hanno trovato un momento di calma per attaccare, seguiti poi anche da Gautier (Francia) e Visconti. Il siciliano è stato però un po’ troppo esuberante e ha subito staccato i compagni di fuga, andando a riprendere l’ultimo dei fuggitivi, Huzarski. Con il solo Visconti a dare vigore è stato facile per il Belgio chiudere, ma la corsa azzurra ha vissuto una svolta con le cadute una dietro l’altra di Scarponi, Paolini e Nibali. Paolini è stato costretto al ritiro, Scarponi è rientrato ed anche Nibali è riuscito a recuperare dopo aver rischiato di vedersi sfuggire la corsa.
Con il sole a splendere sull’ultima parte di corsa ed ancora cinquanta corridori in gruppo, il Mondiale si è stranamente acquietato. Tutti ad attendere l’ultimo giro, possibilmente via Salviati per i tre grandi favoriti Cancellara, Gilbert e Sagan con la sciabolata pronta. Ed invece la corsa si è decisa sulla salita di Fiesole e questo ha favorito i corridori più adatti a salite lunghe, gli uomini da grandi giri. Dopo il lavoro di controllo di Colombia e Belgio è stato Scarponi a dare il là alla bagarre decisiva. Nibali ha rilanciato e il gruppo si è rotto definitivamente. Rodriguez e Valverde hanno risposto, così come Uran e Rui Costa. La discesa però ha portato la corsa dalla parte degli spagnoli. Sul suo terreno Nibali si è fatto sfilare da Rodriguez, mentre Uran finiva per terra e dava addio ai sogni di gloria. Nibali si è dovuto spendere per rincorrere Rodriguez, con Valverdee Rui Costa in attesa. Ma lo strappo di via Salviati è rimasto stranamente indigesto a Purito e subito dopo lo scollinamento è avvenuto il ricongiungimento tra i primi quattro. La morsa degli spagnoli è continuata e Rodriguez è riuscito a sganciarsi di nuovo. Così sul rettilineo finale Purito si è presentato tutto solo, ma Rui Costa ha sfruttato la sua tattica attendista partendo con grande forza. Nibali non ha più trovato le energie per rimediare e Valverde ha perduto l’occasione della vita per andare dietro al portoghese e vincere. Così Rui Costa è andato a raggiungere Rodriguez e lo sprint lo ha premiato. A Valverde è andata un bronzo che sa di sconfitta, ben più del quarto posto e della medaglia di legno raccolta da Nibali.
Più dietro i grandi favoriti, più dietro ancora Pozzato. Finiamo senza maglia iridata e senza medaglia, ma con un Mondiale positivo. Gli azzurri sono stati protagonisti dall’inizio alla fine, senza però trovare quello che separa una buona da una grande prestazione: l’azione, magari una sola, nel frangente giusto, quella che è riuscito a trovare Rui Costa che, è risaputo, è uno dei corridori strategicamente più intelligenti del gruppo. Probabilmente troppo anticipata l’azione di forza nei primi giri del circuito. Nocentini e Ulissi hanno dovuto poi proseguire il lavoro e la coperta è diventata immancabilmente corta. Un po’ di sfortuna, ma le cadute hanno decimato un po’ tutte le squadre.
LE INTERVISTE
Vincenzo NIbali: “E’ mancata un po’ di fortuna. Ho dovuto fare un grande sforzo per rientrare dopo la caduta. Peccato, stavo bene e nel finale potevo avere più energie. Ero tra gli spagnoli, ma loro hanno corso male ed ha vinto Rui Costa”.
Rinaldo Nocentini: “Non ho mai amato la pioggia. Mi sono messo a disposizione fino alla fine delle energie”
Paolo Bettini: “Grande Vincenzo, bravi tutti perché è stata veramente una giornata da leoni. Quando ho trovato Vincenzo in terra non pensavo sarebbe ripartito. Ha fatto un grande numero per rientrare. Io ero in macchina che risalivo e non lo raggiungevo mai, l’ho ritrovato già in gruppo: immaginate lo sforzo che ha fatto. Senza quella caduta credo che sarebbe andato via con Purito e se la sarebbero giocata loro. E comunque preferisco la medaglia di legno che aver perso come ha fatto la Spagna”
Joaquim Rodriguez: “Perdere così fa male. Eravamo in superiorità ed io ero il più forte. Penso di aver fatto tutto bene, ma quando è partito Rui Costa, Valverde doveva andargli a ruota ed invece è stato fermo. Abbiamo parlato, ha detto che era stanco”
Alejandro Valverde: “Rui Costa stava molto bene nel finale, io pensavo che Rodriguez avrebbe vinto. Avevo le gambe stanche, è partito Rui Costa e sono rimasto dietro a Nibali. Con il secondo e terzo posto possiamo essere contenti”
Javier MInguez, Ct Spagna: “Due medaglie, ok, ma l’oro era già nostro. Abbiamo perso per una svista. La squadra merita dieci ma abbiamo perso l’oro. Non possiamo lasciar andare Rui Costa perchè Rodriguez aveva il Mondiale in pugno e NIbali ormai era morto”.
1 Rui Costa (Portugal) 7:25:44
2 Joaquim Rodriguez (Spain)
3 Alejandro Valverde (Spain) 0:00:16
4 Vincenzo Nibali (Italy)
5 Andriy Grivko (Ukraine) 0:00:31
6 Peter Sagan (Slovakia) 0:00:34
7 Simon Clarke (Australia)
8 Maxim Iglinskiy (Kazakhstan)
9 Philippe Gilbert (Belgium)
10 Fabian Cancellara (Switzerland).