La biblioteca di libri dedicati a Fausto Coppi è veramente sterminata
Libri biografici, sulle più grandi imprese, sul dualismo con Gino Bartali, sulla tormentata vita privata.
Eppure con questo Coppi segreto, Paolo Viberti ha trovato ancora un’angolazione inedita per raccontare la vita del Campionissimo.
A tratteggiare il Coppi privato più che il campione è Marina, l’unica figlia che Coppi ebbe dalla moglie Bruna.
La storia del Coppi campione che tutti gli appassionati conoscono si alterna ai ricordi di Marina, in un mosaico costruito dalle immagini personali di bambina e dai tanti racconti offertigli negli anni dalla gente con cui Coppi aveva condiviso anche solo un piccolo episodio della propria vita, oltre che da un’intervista con lo storico gregario Ettore Milano.
E’ un ritratto struggente e inedito, dalle puntate in paese sul tubo della bici con papà, al vuoto lasciato da quella morte così prematura e assurda.
La vicinanza tra Fausto e Marina è in quello sguardo sempre tra il malinconico e l’assente, tra la solitudine e la ricerca di una felicità sfuggente.
Coppi lo era nella vita e nel ciclismo, l’uomo solo al comando, tra inquietudini misteriose, alla ricerca di un piacere troppo lontano per poter essere raggiunto.
Marina ha scelto la discrezione dopo la sua morte, e questa è la sua prima testimonianza di quel passato.
O forse la discrezione è stata l’eredità lasciata da quel papà che per tutti era ed è un mito ma che spesso avrebbe fatto volentieri a meno delle luci della ribalta.
“Papà continua a vivere in queste storie, nei tanti oggetti che lei può vedere in questa casa, nonostante siano trascorsi quasi cinquant’anni dalla sua morte”.
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