Con la conferma della partecipazione di Fabio Aru come capitano dell’UAE Team Emirates, sulla quale comunque non c’erano molti dubbi, il cast dei grandi protagonisti al Giro d’Italia 2018 sembra ormai completo a meno di tre mesi dal via della prima tappa da Gerusalemme. Molto, ma non tutto, ruota attorno a Chris Froome e alla sua possibile squalifica che porterebbe il Team Sky a proporre un nuovo capitano per il Giro (potrebbe essere Geraint Thomas), ma il resto del cast appare ormai delineato.
Giro d’Italia 2018, Tom Dumoulin difenderà la maglia rosa
Al via della Corsa Rosa ci sarà sicuramente il campione in carica perché Tom Dumoulin (Sunweb) ha deciso di tornare per difendere la sua maglia conquistata definitivamente a Milano nove mesi fa. Se l’olandese decidesse , come è probabile, di partecipare anche al Tour de France 2018 potrebbe venire al Giro per un collaudo generale, ma intanto resta fin da ora uno dei favoriti. In casa BMC il capitano, salvo sorprese dell’ultimo minuto, sarà l’australiano Rohan Dennis che non ha mai rivestito questo ruolo in una corsa a tappe così importante, mentre la Mitchelton – Scott arriverà in Israele con almeno un paio di atleti da classifica come Esteban Chaves e Simon Yates. E anche Louis Meintjes (tornato alla Dimension Data) ha deciso di rimettersi in gioco al Giro. Tra gli stranieri uno dei più attesi è sicuramente il colombiano Miguel Angel Lopez, nuova scommessa dell’Astana perché anche lui sulla distanza delle tre settimane è tutto da scoprire, mentre molto più collaudato è Thibaut Pinot che sarà capitano della FDJ.
Pozzovivo e Formolo uomini da classifica al Giro d’Italia 2018
Il capitolo italiani, Aru a parte, prevede alcuni leader alternativi. Domenico Pozzovivo (Bahrain-Merida), prima di dare una mano a Vincenzo Nibali sulle strade del Tour cercherà di dare l’assalto almeno al podio. Davide Formolo invece dovrebbe essere il capitano della Bora – Hansgrohe, forse affiancato da uno che ama il nostro Paese come Rafal Majka. E al Giro 2018 ci sarà pure Gianluca Brambilla che dopo il passaggio alla Trek Segafredo avrà responsabilità maggiori rispetto alla ‘semplice’ vittoria di una tappa.