Giro d’Italia 2018, il percorso cambia?
Il Giro d’Italia 2018 è a rischio? La risposta è no, anche se alla luce di quello che sta succedendo negli ultimi giorni in Israele e delle tensioni crescenti con il popolo palestinese sono fortemente a rischio le tre tappe iniziali. Ovviamente è un discorso che sfocia nella politica, ma è anche un forte messaggio sportivo, quello che gli organizzatori di RCS volevano lanciare il prossimo anni con la partenza da Gerusalemme per la cronometro individuale per onorare i 70 anni dello Stato ma anche l’inserimento di Gino Bartali tra i nomi dei Giusti al Mausoleo della Memoria di Gerusalemme.
Giro d’Italia 2018, Mauro Vegni ha pronto il piano B
Intervistato da ‘La Gazzetta dello Sport’ a settembre, quando tutto il percorso non era stato svelato ufficialmente, Mauro Vegni aveva spiegato che in realtà gli organizzatori avevano già preso in considerazione l’ipotesi di un piano B, tutto in territorio italiano: “Ho la possibilità di inserire nel tracciato del Giro, diciamo tra il Sud e il centro risalendo l’Italia un pacchetto di tre tappe per sostituire eventualmente le tre di Israele. Ma si tratta di soluzioni davvero estreme”. Una soluzione alternativa della quale ha parlato nelle ultime ore anche l’ex patron del Giro, Angelo Zomegnan, su Facebook: “A maggio scrivemmo che portare il Giro d’Italia 2018 a Gerusalemme avrebbe significato mettere a rischio l’intera carovana rosa. Ne siamo sempre più convinti. Inoltre: gli Emirati Arabi, che non riconoscono politicamente Israele, ostacoleranno la partecipazione dei loro Team capitanati da Vincenzo Nibali e da Fabio Aru? Il dibattito è aperto”.
La partenza alternativa del Giro d’Italia 2018 è in Puglia?
E in effetti, anche se Nibali sembra comunque avere già scelto di puntare sul Tour de France 2018, il rischio concreto di non vedere al via due formazioni World Tour, a cominciare da quella capitanata dal campione d’Italia in carica, esiste. E allora si fa spazio la soluzione alternativa: prime due tappe in Puglia, regione che forse non casualmente è stata ignorata dal tracciato iniziale, con probabile cronoprologo a Bari, e una terza sempre per velocisti in Calabria prima di arrivare in Sicilia evitando alle squadre e alla carovana il massacrante viaggio da Israele. Solo un’alternativa, ma è bene tenerne conto.