Appena tornato in Spagna ecco i pensieri e le emozioni di Mikel Landa a Giro d’Italia finito. Il Giro che l’ha consacrato volto nuovo per le corse a tappe e scalatore di grande classe, ma che ha portato anche qualche polemica per le strategie decise dalla Astana che ha sempre privilegiato il capitano designato Fabio Aru anche se poi la strada aveva indicato in Landa il corridore più forte.
A mente un po’ più fredda Landa ha stemperato le polemiche, pur ribadendo il suo concetto, peraltro chiaro a tutti coloro che hanno seguito la corsa, sull’atteggiamento della Astana: “Prima di andare al Giro non pensavo a questo bottino, ma dopo la cronometro ho visto che ero ancora tra i primi dieci ed ho cominciato a pensare di poter arrivare sul podio o tra i primi cinque. Sono contento, la squadra mi ha frenato essendo con Aru, ma anche grazie a loro ho avuto l’opportunità di essere terzo” ha spiegato Mikel Landa.
Ora il pensiero dello scalatore basco è quello di non essere una meteora ma cercare la conferma alla Vuelta Espana: “Da quando sono corridore ho un’ambizione, quella di diventare un uomo da corse a tappe. Ho lavorato per questo, ma è stata una sorpresa essere a questi livelli al Giro d’Italia. Per me è una svolta della carriera, quest’anno ho affrontato tutto in maniera diversa, mi sono reso conto che le opportunità devono essere sfruttate di più. Il mio prossimo obiettivo sarà la Vuelta Espana. Voglio ripetermi a questi livelli e dimostrare che non è stato un exploit passeggero”.