Matthews e Pozzovivo, la gioia e il dramma

All’interno 10 interviste – Emozioni e brividi nella terza tappa del Giro d’Italia 2015. La paura per la caduta di Domenico Pozzovivo e la splendida vittoria in maglia rosa di Michael Matthews sono i flash di una giornata intensa e tesa. Per fortuna per Pozzovivo non ci sono stati danni importanti: nessuna frattura e nessuna lesione, solo una ferita intorno all’occhio destro. Domenico è cosciente, ha telefonato alla fidanzata Valentina e rassicurato i familiari e gli amici. Ecco le interviste al termine della tappa di Sestri Levante.

Michael Matthews: “E’ stata una tappa corta ma difficile. Per fortuna siamo riusciti a mettere due ragazzi in fuga così non dovevamo tirare dietro. Nel finale Gerrans e gli altri ragazzi hanno potuto lavorare sodo per aiutarmi nello sprint. Non posso ringraziarli abbastanza. Finora è un Giro d’Italia da sogno.”

Matthew White, Ds Orica Greenedge: “Non potevamo immagine un inizio di Giro d’Italia migliore. Abbiamo realizzato tutti i nostri obiettivi finora. La nostra è una squadra molto unita e questo è determinante. Una cosa è avere una strategia, ma è necessario avere corridori determinati e con capacità per realizzarlo, tutti sono orgogliosi della propria corsa”.

Fabio Felline: “E’ stata una tappa molto difficile, per tutto il tempo curve a sinistra, destra, su e giù e sempre su strade strette. Quando sono arrivato al Giro avevo segnato questa tappa in rosso, sapevo che era buona per me e ero concentrato su questa. Il secondo posto è buono e sono contento perché conferma la mia condizione, ma una vittoria è una vittoria e al Giro significa molto di più, e sarebbe così importante per la squadra. Questa è la terza volta che sono secondo al Giro d’Italia. Matthews era più forte oggi, ma domani è un altro giorno. Un grande grazie ancora ai miei compagni che mi hanno sostenuto bene”

Philippe Gilbert: “Alla fine stavo arrivando velocemente, c’era la possibilità di vincere. C’è un po’ di delusione. Damiano Caruso ha fatto un grande sforzo per aiutarmi nel finale. Siamo in stanza insieme, mi ha spiegato che in passato spesso ha fatto questo lavoro per Sagan, ha l’esperienza. Gli ho detto facciamolo domani se c’è l’occasione. Forse domani ce ne sarà un’altra, lo spero”

Rigoberto Uran: “Oggi è stata una tappa molto nervosa. E’ stato su e giù, sinistra e destra per l’intera giornata. La Tinkoff-Saxo ha fatto un buon ritmo tutto il giorno. Abbiamo avuto una buona giornata, siamo stati a ruota e non abbiamo perso tempo. Ad essere onesti sono felice che questa tappa è passata. In una tappa come questa tutto può succedere in ogni curva, come è successo con la caduta di Pozzovivo. L’ho visto cadere davanti a me. Spero che non si tratti di nulla di grave, e gli auguro tutto il meglio “.

Gianni Meersman: “Ho perso il contatto con il gruppo nell’ultima salita, ma non ero così lontano, stavo inseguendo per rientrare. Ero quasi arrivato in fondo al gruppo quando improvvisamente in una curva a destra ho forato e ho perso la ruota anteriore. Sono caduto, non c’era niente da fare. Ho dovuto aspettare molto tempo per cambiare la ruota e poi a quel punto ho aspettato il gruppetto e sono arrivato con loro. E’ un peccato perché stavo chiudendo il gap ed ero vicino a ricongiungermi, e penso che avrei potuto fare lo sprint oggi. E’ una occasione perduta per me”

Diego Ulissi: “Volevo valutare le mie sensazioni e vedermi in azione in una fuga. Ho pedalato bene, sentivo di avere buone gambe, purtroppo il gruppo ha lasciato poco spazio, ma con 25 corridori in avanscoperta questo era prevedibile. Ringrazio Mori per avermi spalleggiato molto bene. Questa tappa mi ha dato segnali incoraggianti, sento la condizione crescere e ho visto che anche la squadra, con corridori come Grmay e Polanc molto brillanti, ha potenzialità per essere competitiva”

Pavel Kochetkov: “Avevamo un piano per controllare la situazione e cercare di andare in fuga. Così, quando alcuni corridori hanno attaccato ero lì a seguirli. Poi altri corridori sono entrati nella fuga, quindi abbiamo avuto un grande gruppo davanti. Ho cercato di risparmiare energia e di prendere in considerazione la possibilità di un attacco nel corso della tappa. Ho trovato un buon momento poco prima della cima dell’ultima salita, quando eravamo sulla parte più ripida. Ho preso i punti del Gpm ed ho cominciato la discesa, era più facile per me rimanere da solo davanti in discesa. Più tardi ho visto che avevo ancora un certo vantaggio e mi sono detto di provare a fare del mio meglio. E’ stata una buona prova. E’ stato il mio primo tentativo, ma non l’ultimo, naturalmente. Ora sono felice con la maglia azzurra. Questa è una buona motivazione per me per i prossimi giorni”.

Enrico Battaglin: “Era una tappa giusta per me ma onestamente potevo fare meglio. Troppa confusione dentro all’ultimo chilometro con anche gli uomini di classifica davanti a sgomitare. Ho perso la posizione giusta e sprintando da dietro ho chiuso ottavo. Domani a La Spezia voglio migliorarmi, il profilo della tappa sembra giusto per le mie caratteristiche”.

Francesco Gavazzi: “In riunione stamattina avevamo stabilito che se si fosse sganciata una fuga numericamente importante, dovevamo esserci. Così è stato. La fuga aveva buone possibilità di arrivare a Sestri Levante se la Tinkoff non avesse tirato inspiegabilmente per tutto il giorno senza mai lasciarci più di 1’30’’. In quel gruppetto avrei sicuramente potuto puntare alla vittoria. Quando ho visto il gruppo rientrare, mi sono rialzato per cercare di risparmiare energie per lo sprint. La volata è stata poco lineare e le energie rimaste erano quelle che erano. Accontentiamoci per ora”

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