Giro d’Italia 2015 Pinzolo Aprica

Giro d’Italia 2015 Pinzolo Aprica, 16° tappa

Martedì 26 maggio, 174 km

E’ il giorno del Mortirolo e non servirebbe aggiungere nient’altro per dire che questa è una delle tappe regine del Giro d’Italia 2015. La storia della salita tra Valtellina e Valcamonica parla da sola: quasi sempre qui si è scritta una pagina determinante della corsa. Il percorso è quello classico, la salita da Mazzo, quella più dura, discesa verso Edolo e finale all’Aprica.

Giro d’Italia 2015 Pinzolo Aprica – Il percorso

Giro d’Italia 2015 Pinzolo Aprica, altimetria

Un tappone duro e classico. La prima parte del percorso ripercorre il finale della tappa di ieri. Si parte da Pinzolo per risalire nuovamente la Val Rendena verso Madonna di Campiglio e scollinare il Campo Carlo Magno, una salita di 13 km al 6%. La discesa verso Dimaro è lunga, ma piuttosto agevole e molto veloce, con diversi tornanti nella seconda parte. A Dimaro si comincia a risalire in falsopiano per attaccare poi il passo del Tonale, altra salita simile al Campo Carlo Magno, lunga ma dalle pendenze costanti. Il Tonale è una salita di 15 km al 6%. La discesa verso Ponte di Legno è bella e lineare e la strada continuerà a scendere fino a Edolo. Da qui inizierà l’Aprica, con il difficile tratto di Corteno Golgi, con punte del 15%, a spezzare nei primi km una salita che per il resto è più che altro un lungo falsopiano. Al Gpm dell’Aprica mancheranno ancora 73 km. Si scende verso Stazzona e in una dozzina di km si arriva al punto chiave della tappa, a Mazzo in Valtellina. E’ il punto di partenza della scalata al Mortirolo. La salita è quella che tutti conosciamo, durissima fin dall’inizio, con pendenze quasi sempre oltre il 10% e punte terribili al 18%. E’ la salita che spaccherà la corsa e forse il Giro d’Italia. Al Gpm mancheranno ancora 35 km, abbastanza per recuperare ma più probabilmente per aumentare i distacchi creati dalla salita.

Giro d’Italia 2015 Pinzolo Aprica, planimetria

Ci si butta nella discesa verso Monno, tecnica e ripida, e poi la strada scenderà ancora più morbidamente fino ad Edolo. Qui ci sarà di nuovo da affrontare la scalata all’Aprica, con le rampe di Corteno Golgi e poi il lungo falsopiano, per lo più con pendenze sul 3-4%, verso il traguardo finale, dove sarà fondamentale non trovarsi da soli e a corto di energie.

E’ una tappa chiave del Giro d’Italia 2015, la più dura insieme a quella del Colle delle Finestre. Il Mortirolo farà grande selezione, ma attenzione a quegli ultimi 30 km che sembrano insignificanti. Potrebbe essere proprio lì una bella fetta di Giro, perchè la salita dell’Aprica è di quelle su cui bisogna fare velocità. Con la selezione creata dal Mortirolo potrebbe trasformarsi in una sorta di durissima cronoscalata, in cui chi avrà la sorte e la bravura di trovarsi in un gruppetto con corridori che collaborano avrà un vantaggio enorme. Chi invece dovrà scalare l’Aprica da solo rischierà di lasciare sul campo minuti su minuti. E’ una tappa che dunque richiederà strategie particolari, e probabilmente diverse squadre cercheranno di mandare in fuga dei gregari forti fin dall’inizio della tappa, per poi avere dei vantaggi nel finale.

Mortirolo
Aprica

Giro d’Italia 2015 Pinzolo Aprica – Il territorio

Pinzolo, la Val Rendena e Madonna di Campiglio tornano nel percorso della tappa dopo essere già state pedalate due giorni fa. Dalla sede di partenza di Pinzolo si risale la Val Rendena fino al Campo Carlo Magno che separa il gruppo del Brenta dalla Presanella. La strada scende quindi tra fitti boschi in Val Meledrio e in Val di Sole per innestarsi sulla statale del Tonale, che mette in comunicazione l’Alta val di Sole con la Val Camonica. Ponte di Legno, ai piedi del Tonale ma anche del Gavia (non toccato dalla tappa) è il centro turistico più importante della Val Camonica.

Aprica, sede di arrivo, sorge sul passo omonimo che collega la Valle dell’Adda alla Valcamonica. Una delle particolarità di questa stazione turistica è la presenza di 16 murales ispirati alla storia e all’ambiente locale, opera di Alcide Pancot.

Giro d’Italia 2015 Pinzolo Aprica – La storia

E’ un percorso carico di storie e leggende del grande ciclismo. Il Mortirolo, ma non solo. A Pinzolo il Giro è arrivato due volte, con due firme prestigiose, Baronchelli e Saronni. Il Tonale è stato visitato tantissime volte dal Giro, ma quasi sempre come punto di passaggio. Fu arrivo nel ’97 con il successo del colombiano Chepe Gonzalez e nel 2010 con la fuga dello svizzero Tschopp che dopo il Gavia staccò Gibo Simoni, alle sue ultime montagne in carriera.

Il Mortirolo è leggenda. La salita fu scoperta nel ’90 ma dal versante della Valcamonica. Dall’anno successivo si sale dal terribile versante della Valtellina e dalla strada di Mazzo. Fu un’impresa di Franco Chioccioli ad aprire la storia del vero Mortirolo, anche se la leggenda è datata ’94 quando Marco Pantani esplose con un fragore inimmaginabile su questa salita. Se ne andò come avrebbe poi fatto tante altre volte, staccando Berzin in rosa e il grande Indurain, Bugno e Chiappucci. Fu raggiunto nella vallata, ma attaccò nuovamente sul Santa Cristina disperdendo gli avversari. Così nacque la leggenda di Pantani e del Mortirolo. Le scalate del ’96 e 97 sono state di Gotti e Tonkov, pronti a dividersi tappe e maglie rosa. Nel 2004 il Mortirolo lanciò una fuga da lontano di Simoni e Garzelli, poi vittorioso alla Presolana con Cunego in rosa. Arrivarono poi gli anni di Basso, la fuga con Simoni con polemica finale sul traguardo dell’Aprica nel 2006 e la maglia rosa riconquistata quattro anni dopo strappandola a David Arroyo proprio in questa tappa. Nel 2012 il Mortirolo ha scoperto la strada di Tovo Sant’Agata, sempre sul versante valtellinese, ma con lo Stelvio nel finale (vittoria di De Gendt) non scoppiarono i fuochi artificiali.

https://www.youtube.com/watch?v=o35lJaJvgz0

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