Elia Viviani, l’emozione della prima
All’interno 11 interviste – Quanta emozione per Elia Viviani! Era una vittoria attesa e sognata per il talento veronese della Sky. Pur con una squadra quasi tutta al servizio di Richie Porte, Viviani è riuscito ad indovinare tutte le mosse e chiudere lo sprint con tempismo e classe. Ma le voci al termine della tappa di Genova del Giro d’Italia parlano anche delle tante cadute occorso soprattutto negli ultimi 25 km. Molto pesante è stato il bollettino in casa Etixx Quickstep: Uran ha perso uno dei pochi gregari che aveva per le grandi montagne, Pieter Serry.
Ecco le interviste del dopo tappa.
Elia Viviani: “E’ incredibile. Quest’anno sono con una nuova squadra e con una nuova motivazione. Siamo qui per fare la classifica con Richie Porte e cercare di vincere il Giro d’Italia con lui. Questo significa che non ho molti ragazzi con me per il finale, ma come avete visto oggi hanno fatto un lavoro perfetto per Richie e anche per me. Negli ultimi tre chilometri Salvatore Puccio e Bernie Eisel erano davanti per me. Hanno fatto un incredibile lavoro. Ho visto Hofland quando ha vinto la scorsa settimana nello Yorkshire e oggi ho pensato che sarebbe stato un buon velocista da seguire. Greipel ha lanciato la volata da lontano, ma sapevo che la strada saliva e ho aspettato il momento giusto per iniziare il mio sprint. Sono davvero, davvero felice”.
Andrè Greipel: “Non era una tappa così facile, lo strappo nel circuito era impegnativo. Siamo rimasti sempre nelle prime posizioni. I fuggitivi hanno avuto un vantaggio massimo di nove minuti, la Orica ha stabilizzato il gap e noi abbiamo aiutato con Armèe. La situazione era sotto controllo. Il circuito è stato frenetico, ci sono state delle cadute ma non le ho viste. Il piano era di essere davanti con Hansen e Henderson sul rettilineo finale e così è stato. Sono partito ai trecento metri, era presto ma avevo paura di rimanere chiuso. Hofland e Viviani mi hanno passato negli ultimi 50 metri. Avrei voluto vincere ma gli altri sono stati migliori di me. La preparazione è stata buona ma è mancato il tocco finale. Speriamo nella prossima”.
Alberto Contador: “Oggi la squadra ha lavorato molto bene con l’obiettivo di stare al sicuro ed evitare eventuali incidenti. La migliore era stare davanti. Su una tappa come questo è importante non essere dietro alle cadute, come abbiamo visto. Domani è una tappa breve ma collinare. Dobbiamo essere concentrati soprattutto nei primi 90 km e controllare la corsa. In questo momento tutto sta andando bene e mi sento bene. Dobbiamo aspettare le prossime tappe per vedere come tutto si sviluppa, ma al momento tutto è perfetto”
Rigoberto Uran: “Purtroppo abbiamo avuto la brutta notizia del ritiro di Serry, era uno degli uomini più forti per le montagne. E’ stato coinvolto in una caduta nel finale che non poteva evitare. E’ un peccato per lui e per la squadra. Il finale era nervoso ma sono stato ben coperto dalla squadra. Vedremo domani, l’altimetria promette una corsa più nervosa”.
Tom Boonen: “Ero ben posizionato per la volata. Improvvisamente c’è stato uno spostamento a sinistra, io ho deciso di rimanere sulla destra ma purtroppo la cosa era un po’ caotica. Un corridore della Lampre è quasi caduto ed ho perso il ritmo. A quel punto, con la strada in leggera salita non c’era nulla da fare. Complimenti a Viviani, ha fatto un ottimo sprint”.
Giacomo Nizzolo: “Oggi non mi sentivo tanto bene per colpa delle mie allergie. Avevo difficoltà a respirare ma alla fine ero lì. Era una volata da prendere da dietro invece ci siamo trovati troppo avanti ed ormai dovevamo andare. Se guardo tutti quelli che hanno iniziato la volata con me sono arrivati tutti vicini. Quelli che sono andati sul podio sono partiti più da dietro. Posso dire che non era la giornata migliore ma guardiamo avanti”
Daniele Colli: “Bella prestazione di squadra, peccato perché una caduta al primo giro del circuito ha spezzato in due il gruppo. Io ero nella seconda parte ho speso molto per rientrare e di rincorsa sono arrivato nono. Conoscevo bene il percorso ma essendo un circuito che prevedeva due passaggi sotto l’arrivo alla fine tutti e 200 lo conoscevamo. Ringrazio ancora RCS sport per l’invito, daremo tutto in ogni tappa per onorarlo al meglio come oggi, magari con più fortuna”.
Sonny Colbrelli: “Su questo traguardo avevo conquistato il Giro dell’Appennino lo scorso anno e ci tenevo oggi a fare bene. Purtroppo sono rimasto coinvolto in una caduta a circa 30km dalla conclusione, ho inseguito a lungo, sono rientrato ma dentro al circuito finale mi sono dovuto fermare per un’altra caduta avvenuta davanti a me, dovendo così dire addio ad ogni chance di conquistare un bel risultato. La condizione è comunque buona e domani ho una tappa ancora più adatta alle mie caratteristiche”.
Sacha Modolo: “Sono rammaricato perché puntavo molto a ottenere un bel risultato in un arrivo con caratteristiche a me favorevoli. Ringrazio Ferrari e Richeze, sono stati bravissimi nel farmi risalite nelle posizioni di testa in vista della volata: Roberto prima dell’ultima curva ha accelerato per allungare il gruppo, poi Maximiliano mi ha lanciato bene. Sentivo di avere gambe buone, ma mi sono accorto che eravamo un attimo in anticipo, quindi ho provato a riposizionarmi, ma in quel momento anche Nizzolo ha provato a rientrare a ruota e ci siamo toccati. Sono episodi che capitano in volata e vanno accettati: ho avuto un gesto di stizza nei confronti della situazione, non certo verso Nizzolo col quale ho un’ottima intesa. Non vedo l’ora di poter riprovare a lottare per la prima vittoria al Giro”.
Kjell Carlstrom, Ds Iam Cycling: “E’ stata una giornata da dimenticare, sono caduti sei corridori almeno una volta. Eravamo partiti per vincere con Pelucchi. E’ un peccato perchè una caduta può bastare a rompere gli equilibri nel corpo di un atleta, ma non dubito del carattere dei miei ragazzi per reagire e tenere alti i colori della Iam”.