Contador, il Giro d’Italia continua
All’interno 6 interviste – Anche da Castiglione della Pescaia purtroppo il resoconto della giornata riguarda soprattutto cadute e infortuni. Davvero assurda quella capitata oggi nello sprint finale, innescata da uno spettatore folle che si è sporto con una macchina fotografica con zoom chilometrico. Il povero Daniele Colli è stato il primo a cadere per l’urto e il più malconcio: per lui frattura di ulna e omero. Sono caduti anche Tiralongo, Bongiorno e la maglia rosa Alberto Contador.
Il campione spagnolo non ha riportato nessuna frattura, ma una sublussazione alla spalla sinistra oltre ad essere dolorante alle ginocchia. A Contador è stato immobilizzato il braccio ed aspetterà domattina per capire per dare l’ok definitivo, anche se si è detto convinto di poter continuare il suo Giro d’Italia. Certo è che il menu che attende Contador nei prossimi tre giorni non è il migliore pensando all’infortunio subito: una maxitappa di 260 km domani, l’arrivo in salita di Campitello Matese per sabato e una tappa di continui su e giù a San Giorgio nel Sannio domenica prima di arrivare al giorno di riposo.
Interessante è la proposta fatta da Elia Viviani: neutralizzare gli ultimi 10 km nelle tappe per velocisti, in modo da ridurre i rischi. Una proposta di cui parlare, anche se oggi la caduta è stata innescata da un fattore esterno. Intanto però c’è anche stata la corsa e la volata vincente di Greipel.
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Ecco tutte le interviste da Castiglione della Pescaia.
Alberto Contador, Tinkoff Saxo: “Non ho rotto niente, ma ho subito una lussazione della spalla sinistra. I medici hanno raccomandato di tenere immobilizzato il braccio sinistro durante la sera e la notte. Prima della tappa di domani i medici torneranno a mettere uno strato di fasciatura per la corsa. Domattina cercherò di partire, ho lavorato tanto per questo Giro d’Italia e cercherò di continuare fino all’ultimo. Sono ottimista sulla partenza di domani ma dobbiamo aspettare per vedere quanto siano seri gli effetti della caduta”
Matteo Pelucchi, Iam: “Non ho vinto e sono deluso. I compagni hanno fatto un lavoro fantastico per portarmi in una posizione ideale. Si sono sacrificati da lunedì, come Saramotins, per permettermi di superare le altre tappe e potermi giocare questa chance per i velocisti. Se penso alla sofferenza dopo la caduta di domenica devo essere soddisfatto di questo secondo posto. Ho ancora del dolore alla caviglia ma non è una scusa perchè al momento della volata ho potuto dare tutto quello che avevo”
Sacha Modolo, Lampre Merida: “Innanzitutto mi congratulo con Greipel, oggi la sua volata è stata un esempio perfetto di velocità e potenza. Ringrazio la mia squadra per la concentrazione e l’impegno che sono stati dedicati a me, purtroppo nell’approccio allo sprint la battaglia è stata molto intensa e i rischi da prendere sono stati molti, ma siamo riusciti comunque a riprendere la ruota di Greipel, ovvero la migliore possibile. A quel punto, però, Andrè è partito con violenza e ho dovuto accontentarmi di un comunque buon terzo posto, che cercherò di migliorare nelle prossime tappe. Le volata sono molto combattute, ci sono corridori che, non avendo a disposizione compagni per preparare lo sprint, rischiano molto e provano a inserirsi nei treni delle altre squadre, una pratica che da consuetudine del gruppo sarebbe sconsigliata. Con queste dinamiche, i rischi aumentano notevolmente”.
Giacomo Nizzolo, Trek: “Eravamo molto motivati. Abbiamo messo Silvestre e Watson a tirare. Ma alla fine con una strada lunga e dritta lo sprint è stato caotico. Quando Lobato ha iniziato il suo sprint spostandosi a destra ho esitato perdendo qualche secondo, ripartire è stato duro. Comunque Greipel ha meritato. Vediamo domani”.
Adrian Helmantel, Ds Giant Alpecin: “Tutto si era svolto secondi quando avevamo immaginato: una fuga di pochi corridori con un distacco massimo di 5 o 6 minuti. In questo modo abbiamo dovuto solo controllare invece che inseguire. Cheng Ji è stato davanti al gruppo tutto il giorno e nel finale abbiamo formato il nostro treno. Purtroppo Mezgec ha perso il contatto con Arndt e De Backer ed è rimasto chiuso. Ha ottenuto un ottavo posto, ma c’è spazio per migliorare”.