Giro d’Italia 2014 Maniago Monte Zoncolan

Giro d'Italia 2014 Maniago Monte Zoncolan, altimetria
Giro d’Italia 2014 Maniago Monte Zoncolan, altimetria

Sabato 31 maggio 20° tappa Giro d’Italia 2014 Maniago Monte Zoncolan 167 km

Se tutte le salite e cronometro affrontate dal Giro d’Italia in quasi tre settimane di corsa non fossero ancora state sufficienti a dire in maniera definitiva chi sarà la maglia rosa ecco un bel Monte Zoncolan piazzato alla penultima tappa. Il mostro friulano dirà l’ultima parola sull’esito del Giro in una tappa non molto lunga, ma con altre due belle salite prima dello Zoncolan.

Giro d’Italia 2014 Maniago Monte Zoncolan, cronotabella

Giro d’Italia 2014 Maniago Monte Zoncolan, 20° tappa – Il percorso

Giro d’Italia 2014 Maniago Monte Zoncolan, planimetria

La prima parte della tappa non prevede particolari difficoltà. Per 90 km si pedalerà in pianura o su qualche breve saliscendi. E’ comunque una fase importante dal punto di vista strategico. Se qualche uomo vorrà puntare a stravolgere completamente la classifica attaccando da lontano dovrà per forza mandare dei compagni in avanscoperta dalle prime battute e dunque si capirà da qui se la tappa potrà infiammarsi già sulla prima salita o tutti attenderanno lo Zoncolan.

L’altimetria comincerà a muoversi arrivando in Carnia. A Tolmezzo restano gli ultimi chilometri di falsopiano per arrivare ai piedi della prima salita, il Passo del Pura. La salita inizia ad Ampezzo, ma i primi 3 km e mezzo sono facilissimi. Poi si svolta su una strada secondaria, più stretta e ripida, con una fitta serie di tornanti nella prima parte. Per i restanti 8 km le pendenze sono sempre impegnative, con una media sul 9% e una massima del 13%. Salita dura, dunque, dove con una strategia giusta e molto coraggio si potrebbe ancora tentare la grande impresa di ribaltare il Giro avendo qualche minuti da recuperare. Attenzione anche alla discesa perchè è molto stretta e presenta numerosi tornanti e curve. Una volta arrivati in fondo, con una galleria si costeggerà il lago di Sauris, oltrepassato sulla diga, e un breve fondovalle ci porterà a Sauris di Sotto. Siamo già all’inizio della seconda salita, Sella Razzo. E’ una salita più facile della precedente. Il primo tratto duro sono un paio di km che portano a Sauris di Sotto, quindi si pedala su pendenze molto dolci superando Sauris di Sopra e un breve falsopiano.Un ultimo tratto duro di circa 4 km al 9% con dei tornanti molto scenografici porta al Gpm di Sella Razzo, a 40 km dall’arrivo. La discesa è lunga e veloce, non particolarmente difficile, e porta verso il fondovalle di Prato Carnico. Superato il ponte sul torrente Degano siamo ormai all’ingresso di Ovaro. A dieci km dall’arrivo ecco il mostro Zoncolan. La prima parte, che porta al pesino di Liaris è la più abbordabile. Qui, dopo appena un paio di km, la strada si restringe e si inerpica su pendenze impossibili. Le massime arrivano sul 20-22%, ma è soprattutto la costanza a fare male. Non si tratta di qualche breve rampetta, per sei lunghissimi km la strada è al limite dell’impossibile, con una media del 15%! Finalmente la salita concede qualche tratto più respirabile, finchè una sequenza di tre brevi gallerie annuncia l’ultima impennata, le ultime centinaia di metri che sono un vero stadio naturale, in cui le pendenze tornano sul 10%.

E’ una tappa in cui il Giro d’Italia potrebbe ancora essere ribaltato. Se qualcuno dovrà cercare di recuperare almeno due o tre minuti potrebbe giocarsi il tutto per tutto partendo da lontano, sul Pura, ma con una strategia di squadra già disegnata in precedenza, perchè i km da percorrere sono tanti e il tratto successivo a questa dura salita è piuttosto pedalabile per molte decine di km. Altrimenti ci si giocherà tutto sullo Zoncolan, sulla classica scalata al mostro carnico dove più che scattare si dovrà salire misurando ogni pedalata per superare questo sforzo improbo.

Giro d’Italia 2014 Maniago Monte Zoncolan, 20° tappa – Il territorio

Dal Friuli propriamente detto alla Carnia. La partenza di questa penultima tappa è da Maniago. Siamo alle pendici delle Prealpi Carniche, vicino all’imbocco della Valcellina. La città è famosa fin da tempi remoti per la bravura dei battiferro e dei coltellinai. Cuore della città è Piazza Italia, da cui una via porta al Duomo di San Mauro. Ricostruito nel Quattrocento in stile gotico presenta un magnifico rosone.

Dopo pochi km si supera il Tagliamento, il maggior fiume friulano, arrivando a San Daniele del Friuli. San Daniele e la zona collinare che la circonda sono famose per i prosciutti, tra i più pregiati d’Italia. Stiamo entrando nella zona devastata dal terremoto del 1976, una catastrofe che costò la vita ad un migliaio di persone. La ricostruzione in alcuni casi ha cancellato le testimonianze del passato, come ad Osoppo.

Siamo ormai in Carnia, il cui centro principale è Tolmezzo, dove risiedono oltre 10.000 dei 40.000 abitanti della subregione. Il Monte Zoncolan è una delle più attrezzate stazioni sciistiche del Friuli con 30 km di piste sulle quali si sono anche disputate gare internazionali. A Sutrio, base di partenza per la scalata allo Zoncolan, è attivissimo l’artigianato del legno. Ai “marangons”, i falegnami del luogo, è dedicata anche una manifestazione, “Magia del legno”, che si svolge ad inizio settembre.

Giro d’Italia 2014 Maniago Monte Zoncolan, 20° tappa – I GPM

km 103.7 – Passo del Pura – m 1428 (1ª cat.)

km 126.7 – Sella Razzo – m 1811 (2ª cat.)

km 167 – MONTE ZONCOLAN – m 1730 (arrivo – 1ª cat.)

Passo del Pura
Monte Zoncolan

Giro d’Italia 2014 Maniago Monte Zoncolan, 20° tappa – La storia

Con sole quattro scalate alle spalle il Monte Zoncolan è già una salita classicissima del Giro d’Italia. La prima volta fu nel 2003, ma dal versante più “facile” di Sutrio. Quello di Ovaro, diventato poi il classico Zoncolan, è stato affrontato per la prima volta nel 2007. In entrambe quelle scalate fu Gilberto Simoni a vincere. Si è tornati sullo Zoncolan nel 2010, quando la salita fu decisiva per le sorti del Giro: Ivan Basso staccò qui Cadel Evans, mettendo le basi per completare la rimonta a David Arroyo che aveva acquisito minuti su minuti grazie alla fuga nella tappa dell’Aquila. L’ultima è stata nel 2011, nel Giro stradominato da Contador, ma poi assegnato a tavolino a Scarponi. Sullo Zoncolan fu Igor Anton a vivere la sua giornata di gloria.

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