Squadra d’attacco, da montagne e scatti come nella tradizione del ciclismo colombiano. Il Team Colombia sarà per la seconda volta al Giro d’Italia e dopo l’altalenante esordio dello scorso anno sembra poter lasciare stavolta un segno più deciso sulla corsa rosa. Soprattutto con Fabio Duarte, finalmente forte e concreto al Giro del Trentino come merita il suo talento. Ecco come il Team manager Claudio Corti presenta i suoi nove ragazzi mentre la spedizione colombiana sta partendo alla volta dell’Irlanda per il via del Giro.
Fabio Duarte: “Da Fabio ci aspettiamo un Giro d’Italia all’altezza delle sue enormi possibilità. Finora non ha mai dimostrato la giusta continuità e la capacità di conservare la concentrazione sulle tre settimane, ma parliamo di un atleta ormai nel pieno della maturità agonistica. Vivrà il suo Giro una tappa alla volta, con l’obiettivo di portare a casa un traguardo parziale. Il resto lo scopriremo strada facendo.”
Miguel Angel Rubiano: “Miguel avrà il grande onore di sfoggiare il simbolo di campione nazionale in una delle gare più importanti e popolari al mondo, ed è qualcosa che ci inorgoglisce tutti. Rubiano è un atleta già sperimentato e vincente in questa gara, e da lui ci aspettiamo un contributo importante sia come uomo squadra che nella ricerca del risultato in prima persona.”
Jarlinson Pantano: “Al di là delle sue qualità, Jarlinson ha meritato questa convocazione con l’ottima continuità di rendimento dimostrata in tutta la prima parte di stagione, nella quale si è sempre fatto trovare pronto. Al Giro del Trentino abbiamo visto anche la sua capacità di sacrificarsi per la squadra, e ci aspettiamo che sia una pedina importantissima per noi lungo le tre settimane.”
Robinson Chalapud: “Il suo avvio di stagione non è stato all’altezza delle aspettative, anche a causa di un problema fisico, ma dal suo rientro dalla Colombia ha dato segnali di una condizione in crescendo. Confidiamo che trovi il miglior colpo di pedale strada facendo, magari anche per lottare per la maglia azzurra nella seconda metà del Giro.”
Carlos Julian Quintero: “Carlos non ha ancora digerito il ritiro dell’anno scorso, e per questo siamo ancora più sicuri che si sia preparato con la massima serietà per questo appuntamento. E’ un uomo squadra preziosissimo per noi, e meriterebbe anche la soddisfazione di un risultato importante. Speriamo possa arrivare proprio al Giro d’Italia.”
Leonardo Duque: “Leonardo è un’altra certezza per noi, un atleta che l’anno passato ha dato tanto sia in termini di risultati che portando il suo bagaglio di esperienza. E’ un corridore che trova sempre il modo di fornire il suo contributo, sia negli arrivi adatti alle sue caratteristiche che sui percorsi più impegnativi. Ci auguriamo che la sua serietà possa essere d’esempio anche per i ragazzi più giovani.”
Edwin Avila: “Ha dimostrato di essere un atleta di razza su pista – non si vincono due titoli mondiali per caso – ma su strada ha ancora tanto, se non tutto da dimostrare. L’anno scorso riuscì a terminare il Giro, ma quest’anno è lecito aspettarsi qualcosa in più, non solo in termini di rendimento, ma di maturità, serietà, concentrazione. Se vuole diventare un corridore vero, questa è la sua occasione di dimostrarlo.”
Rodolfo Torres: “Rodolfo si è guadagnato il posto con l’impegno, la grinta e la continuità di rendimento dimostrata in questi mesi, nei quali ha sempre dimostrato di poter essere un atleta utile alla squadra anche nei finali di gare molto impegnative. E’ questo che ci aspettiamo da lui anche al Giro, sperando anche in un pizzico di buona sorte dopo le tante cadute di questo inizio anno.”
Jeffry Romero: “E’ un atleta alla terza stagione in Europa ma ancora giovane, e abbiamo scelto di dare a lui l’opportunità di correre il Giro sia per il buon momento di forma che per le sue qualità di atleta completo: è un corridore forte in salita e piuttosto veloce, speriamo che questa esperienza gli permetta di maturare e prendere piena consapevolezza delle sue doti.”