Il Giro d’Italia 2017 continua a parlare straniero e questa volta tocca allo spagnolo Gorka Izagirre (Movistar) fare festa tornando a vincere a quasi due anni di distanza dal titolo nazionale a cronometro, ma almeno gli italiani ci hanno provato fino all’ultimo e hanno anche poco da recriminare perché senza la scivolata di Valerio Conti (UAE Fly Emirates), tanto generoso quanto sfortunato) all’ultimo chilometro verso il traguardo in salita di Peschici sia lui che Giovanni Visconti (Bahrain Merida), secondo alle spalle del basco, avrebbero potuto avere un destino molto diverso e giocarsela sino all’ultimo metro.
Giro d’Italia 2017, finale pazzesco a Peschici ma Izagirre merita la vittoria
Ancora una volta al Giro d’Italia 2017 c’è stata gloria per gli attaccanti, con diverse azioni che si sono susseguite per tutta l’ottava tappa e quella decisiva che ha visto impegnati quattordici atleti. Nel finali sono scappati in cinque e ai -10 ci hanno provato Conti e Visconti, con i due spagnoli pronti a serrare le fila mentre dietro nel gruppo è scattato Mikel Landa, sulla carta la seconda punta del Team Sky. Poi scatti e controscatti, con Izaguirre e Visconti che hanno fatto il vuoto dall’alto della loro lunga esperienza. Ma Luis Leon Sanchez (Astana) e Conti si sono rifatti sotto fino a quell’ultimo chilometro maledetto. Izagirre, fratello di Jon che corre insieme a Visconti (suo compagno fino alla passata stagione) nella Bahrain Merida, ha comunque vinto con merito davanti al siciliano e a Sanchez, con il gruppetto dei migliori a 12” regolato da Enrico Battaglin (Lotto NL – Jumbo) e tutti i big nelle migliori posizioni mentre la classifica generale non è cambiata con Bob Jungels (QuickStep Floors) ancora in maglia rosa.
Tocca al BlockHaus, è la prima salita temibile al Giro d’Italia 2017
Prima del secondo giorno di riposo e di entrare nella sua parte decisiva, il Giro d’Italia 2017 vivrà una tappa sulla carta tutta da gustare: è la Montenero di Bisaccia-BlockHaus. Prima parte in Molise, poi si costeggerà il mare toccando tra le altre Vasto, Ortona e Francavilla a Mare passando per Chieti che propone anche la prima salita vera di giornata (sono 4,5 km al 4%). Il bello però arriva nel finale, con l’ascesa che comincia a Roccamorice ed è lunga quasi 13 km: strada stretta, molti tornanti e una pendenza quasi sempre superiore al 9% con punte fino al 14% che calano soltanto negli ultimi 500 metri prima del traguardo posto di fronte all’Hotel Mammarosa, quota 1674 metri sul livello del mare. É la salita su cui cinquant’anni fa tutti scoprirono un giovanissimo Eddy Merckx, ma anche questa volta ci vorrà un numero da grande.