Giro d’Italia 2017, a Canazei fa festa Pierre Rolland
All’appello del Giro d’Italia 2017 mancavano ancora gli italiani, una lacuna colmata ieri da Vincenzo Nibali, ma anche i francesi. Così a Canazei ci ha pensato Pierre Rolland (Cannondale-Drapac), 31 anni il prossimo ottobre e un passato da grande promessa alle spalle quando sembrava poter essere l’uomo giusto per rompere la maledizione al Tour de France. Speranze in realtà mai mantenute anche se si è tolto la soddisfazione di vincere due tappe all’Alpe d’Huez e a La Toussuire. Ma il capitano della squadra americana non trionfava da oltre due anni, allora alla Vuelta a Castilla y Leon e si o sbloccato nella diciassettesima tappa del Giro con uno scatto intelligente e letale nel finale, quando gli uomini della lunga fuga che ha caratterizzato la giornata sono rimasti a guardarlo senza trovare le forze per reagire.
Giro d’Italia 2017, Rolland beffa tutti a Canazei e il gruppo controlla
Sin dalla presentazione del Giro d’Italia 2017 era chiaro che una frazione inserita tra il tappone alpino e quello dolomitico era perfetta per lasciare spazio ad una fuga e così è stato con tutte le squadre, persino la Movistar, ad inserire loro uomini tanto che ad un certo punto davanti erano in 25. A giocarsi la vittoria sono rimasti in dodici negli ultimi chilometri e Rolland, che era fuori praticamente dal km 0, ben sapendo che c’erano ruote più veloci della sua ha anticipato tutti con uno scatto a 10 chilometri dalla fine che nessuno è riuscito a neutralizzare. Grande battuto di giornata l’ex campione mondiale Alberto Rui Costa (UAE Fly Emirates), secondo al traguardo davanti allo spagnolo Gorka Izaguirre (Movistar), mentre quinto è arrivato Matteo Busato (Wilier Triestina) e il gruppo della maglia rosa ha rimediato quasi otto minuti.
Diciottesima tappa del Giro d’Italia 2017, prima di Ortisei ci sono cinque Gpm
Le emozioni che sono mancate a Canazei torneranno con la diciottesima tappa, Moena-Ortisei/St. Ulrich: sono 137 km con cinque Gran Premi della Montagna e oltre 4.000 metri di dislivello. Quasi subito c’è il Passo Pordoi, 12 km con una pendenza media del 6.7% fino ai 2240 metri dello scollinamento. Appena il tempo di scendere e comincerà il Passo Valparola, altri 12,3 km con pendenza media del 6,4% seguito a stretto giro dal Passo Gardena: qui ci sono punte superiori al 12%, ma la media sui 9,3 km è del 6,5%. Un primo passaggio per Ortisei e poi le ultime due difficoltà di giornata con il Passo di Pinei che forse è la salita più facile (4,4 km al 4,2% di media anche se ci sono tratti all’11%). Infine la salita di Pontlives di nuovo verso Ortisei che negli ultimi 3 km non scende mai sotto il 9%. Ultimi quattromila metri in falsopiano, ma nel tratto conclusivo c’è ancora uno strappo al 13% e un pezzo in discesa sul pavé. Tutto terreno buono per attaccare Tom Dumoulin (Team Sunweb) in attesa del nuovo arrivo in salita a Piancavallo.