Si corre il 20 maggio
La tredicesima tappa del Giro d’Italia 2016 si annuncia tra le più interessanti e anche le più dure perché venerdì 20 maggio è in programma la Palmanova-Cividale del Friuli, frazione di 161 km che commemora i 40 anni dal terribile terremoto in Friuli Venezia Giulia ma soprattutto presenta
quattro passi da scalare e un dislivello di oltre 3.400 metri.
Quattro colli tutti difficili
Sarà una tappa che tutti gli uomini di classifica dovranno affrontare con la massima attenzione perché presenta alcune delle salite più toste nel territorio del Friuli, notissime ai cicloamatori locali. Il primo test con l’ascesa di Montemaggiore, poi rapida discesa e in serie si affronteranno il
il passo del Monte San Martino e la salita di Drenchia/Crai con pendenze nella prima parte che superano decisamente il 10%. Poi passaggio sulla linea del traguardo per un secondo giro che prevede il passaggio a Tarcento per affrontare la scalata del Porzùs. Da qui altra discesa e infine la salita di Valle, posta a soli 14 km dal traguardo anche qui con tratti molto duri prima della picchiata verso il traguardo. E due giorni dopo ci sarà la Gran Fondo Giro d’Italia per cicloamatori da Cividale del Friuli a Cividale del Friuli con percorso praticamente identico, da 133 km.
Vegni convinto, sarà decisiva
Così presenta la tappa Mauro Vegni, direttore del Giro d’Italia: “Abbiamo un rapporto speciale con questa regione, come dimostra lo spettacolo offerto negli anni passati dallo Zoncolan. Sono sicuro che anche questa tappa sarà bella, spettacolare e decisiva per le sorti della maglia rosa”.