Giro d’Italia 2016, 7a Tappa: la Quiete prima della Tempesta

La settima tappa del giro d’Italia 2016 prende il via da Sulmona per arrivare dopo 211 chilometri a Foligno: una tappa insidiosa passando per gli Appennini con il maltempo che incombe, compresi 2 Gpm di 2° categoria dopo 20 km ed a 40 dall’arrivo, con un finale disegnato e progettato per i velocisti.

La tappa di ieri ha confermato che gli aspiranti alla vittoria finale non possono essere considerati, solo Nibali (apparso nervoso ed insolitamente polemico, non nel suo stile… ndr) e Landa (che oggettivamente pare non abbia la squadra ed i gregari che possono supportarlo nelle giornate intermedie o eventualmente difficili), ma vanno assolutamente tenuti in considerazione la voglia, l’entusiasmo di Dumoulin, cosi come l’esperienza “saputa” di Valverde che riesce a rimanere tra i primi e, soprattutto, ad evitare trappole.

In tutta onesta, come scritto all’inizio della corsa Rosa su queste pagine, era abbastanza prevedibile quello che sta accadendo: Dumolin alla ricerca della consacrazione, Valverde alla ricerca della leggenda ed i grandi favoriti attesi come d’obbligo alla grande prestazione.

Il giro è il Giro proprio per questo: nella tappa di ieri ho avuto (e non credo solo io… ndr) un sussulto di emozione, un attimo, un qualcosa di andato che non ritorna più; quando si saliva a Campitello Matese alzi la mano chi non ha pensato alla disfatta del “DIABLO” del 1994 con la prepotente ribalta di Eugeny Berzin e la scoperta qualche tappa dopo di Marco Pantani, compagno nella CARRERA di quel Chiappucci che attaccava sempre.

Come non pensare alla maglia Rosa del trentottenne Leali o di Argentin e del pubblico che spingeva il Diablo qualche tappa dopo per recuperare il ritardo ed indicava ad ampi gesti di rallentare.

Ed ora ci aspettano la cronometro, l’arrivo a Corvara, il Pordoi, il colle dell’Agnello, (che solo a nominarlo evoca brividi ancestrali.., ndr)…

Ecco il Giro che riesce ancora ad emozionare, corsi e ricorsi storici che rendono la corsa Rosa unica per calore e capacità di unire sta ampiamente rispettando le attese, anzi forse andando aldilà delle più rosee previsioni.

Oggi Kittel, Greipel, Ewan, Demare, senza dimenticare gli Italiani Viviani, Nizzolo e Modolo possono giocarsi la tappa, poi da domani con la Foligno-Arezzo e soprattutto Domenica con la crono del Chianti i BIG dovranno uscire allo scoperto e fino a giovedi prossimo, con l’arrivo a Bibione, è difficile immaginare un arrivo in volata.

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