E’ la coppia che può far esplodere la Milano Sanremo nel finale, ma anche implodere e sgonfiarsi su sè stessa. Parliamo di Greg Van Avermaet e Philippe Gilbert, i due leader che dovranno dividersi la guida della BMC. E’ noto che i due belgi non si amano molto: sono tutti e due in forma, tutti e due pronti a sparare un colpo sul Poggio o vincere una volata ristretta, ma dovranno rispettarsi e questo non è per niente scontato.
Van Avermaet ha fatto faville alla Tirreno e questa potrebbe essere la sua grande occasione: “Credo di non essere mai arrivato alla Milano Sanremo così in forma” conferma Van Avermaet “Ma qui tutto si decide in una frazione di secondo e non sempre vince il più forte. In passato un paio di volte ho pensato di attaccare sul Poggio, ma non ci sono riuscito. E’ difficile, bisogna essere davvero forti. Se collaborerei in fuga con Sagan? Penso di sì, dopotutto l’ho battuto alla Tirreno Adriatico. Dopo 300 km bisogna avere il coraggio di scommettere sulla propria forza e sul proprio sprint”.
L’altra testa della BMC è Philippe Gilbert, già due volte sul podio alla Milano Sanremo e non certo uno che può prestarsi al ruolo di spalla senza giocare le proprie carte: “La condizione non è male, alla Parigi Nizza ho lavorato bene anche se in pochi mi hanno notato, ma questo potrebbe essere l’ideale. Non so se riuscirò ad attaccare sul Poggio, posso pianificarlo, ma in corsa poi è diverso. Bisogna vedere a seconda della situazione.” Sugli avversari Gilbert è piuttosto vago: “Cavendish, Sagan, Cancellara, Kwiatkowski, Stybar sono i primi che mi vengono in mente. Van Avermaet? La lista è molto lunga, potrei fare almeno venti nomi”.
Su una cosa però Gilbert è certo, il fascino del ritorno in via Roma: “Via Roma è un finale storico, come quando vinceva Merckx. Per un corridore è speciale correre dove l’hanno fatto i propri idoli”.