Tom Boonen, la Paris Roubaix e la storia
E’ un appuntamento con la storia quello che attende Tom Boonen alla Paris Roubaix di domani, domenica 13 aprile. Il belga ha già vinto per quattro volte l’Inferno, come solo Roger De Vlaeminckx era stato capace di fare in passato. Una nuova vittoria lo farebbe entrare ancora di più nella storia del ciclismo, primo e unico a raggiungere le cinque vittorie nella classica più leggendaria. Ma non è il solito Tom Boonen di altre occasioni, lo abbiamo visto anche al Fiandre. Tanto che stavolta pure lui sembra defilarsi in favore dei compagni, Zdenek Stybar e Niki Terpstra.
“E’ una delle squadre più forti con cui ho corso la Paris Roubaix” ha spiegato Boonen nella conferenza stampa della vigilia “Speriamo di avere qualcosa in più da dire nel finale questa volta. Alla fine si vince o si perde una classica, non si arriva secondi o terzi. Spero magari di poter ottenere la mia quinta vittoria, ma ci sono almeno un altro paio di ragazzi che lo meritano veramente in questa squadra. Quindi se vincerà uno dei miei compagni sarò altrettanto felice”.
“Abbiamo fatto una buona ricognizione” continua Boonen “Non è tanto per vedere il percorso, perchè non ci sono stati grandi cambiamenti, ma per cercare le ultime sensazioni”.
Boonen ha parlato anche dell’evoluzione delle bici rispetto ai suoi esordi da pro: “Allora usavamo le stesse bici che avevamo nel resto della stagione, cambiavamo solo i tubolari mettendo quelli da 25. L’evoluzione è stata enorme e sono contento di aver avuto qualcosa da dire in tutto questo. Ho sempre avuto ottime bici per la Roubaix, e la Specialized Roubaix è vicina alla perfezione”.
E poi il rapporto speciale con la Paris Roubaix. “E’ una delle ultime gare veramente autentiche, si possono confrontare i palmares di 30 o 40 anni fa con quelli di oggi. Tutte le altre corse sono cambiate, questo è uno degli ultimi pezzi del vecchio ciclismo”.
A parlare più in dettaglio della ricognizione è uno dei due luogotenenti della Omega Quickstep, il Campione del Mondo di ciclocross Zdenek Stybar: “C’è molta polvere, il pavè è completamente secco, ma ho trovato un buon feeling. Abbiamo fatto un allenamento non troppo lungo, ma abbastanza veloce. Sul pavè non siamo andati a tutta ma comunque veloci. Io ho fatto la Roubaix una sola volta, ma ho dei compagni molto esperti e posso fargli delle domande, per me è molto importante”.
Niki Terpstra, terzo un anno fa alla Paris Roubaix, spiega quella che deve essere la strategia della Omega: “Siamo tutti in buona forma ed avere tanti corridori nel finale sarebbe perfetto”. Quello che in realtà è già successo al Fiandre, ma non è stato concretizzato in una vittoria. Infine il corridore olandese ha parlato di un particolare tecnico: “Il pavè è veramente asciutto, bisogna fare molta attenzione alle curve, non andare troppo forte perchè le ruote potrebbero slittare”.