Un uomo di famiglia premuroso, un atleta straordinario ed un gran simpaticone. Era questo Michele Scarponi, una persona che aveva sempre una parola di conforto per tutti.
Il destino è stato davvero beffardo nei suoi confronti. Riassumiamo l’intera vicenda. L’ultima corsa alla quale ha partecipato il campione marchigiano è stata il Tour of Alps (ex Giro del Trentino), in cui si è imposto su campioni del calibro di Geraint Thomas e Thibaut Pinot nella prima tappa della corsa alpina.
Lo scalatore dell’Astana stava testando la sua condizione in vista del Giro d’italia, alla quale avrebbe partecipato in veste di capitano per la prima volta dal 2011 visto il forfait del sardo Fabio Aru, infortunatosi in altura al ginocchio.
Il giorno successivo alla conclusione del Tour of Alps, Scarponi era tornato nella sua Filottrano per poter trascorrere un po’ di tempo con la sua famiglia prima del successivo impegno ciclistico.
Quella mattina non è stata come le altre, un furgone che doveva svoltare a sinistra in un incrocio non ha rispettato la precedenza che il codice stradale prevede ed il corridore marchigiano ha impattato violentemente sul parabrezza del mezzo battendo la testa sull’asfalto e rimanendo gravemente ferito a bordo strada fino a quando non sono intervenuti i soccorsi, ma era troppo tardi.
Michele è morto praticamente sul colpo. Questo colpo non è stato inflitto al povero corridore, ma a tutti!
E’ stato una tragedia per tutti questa scomparsa prematura di un uomo di soli 37 anni nel pieno delle sue facoltà fisiche e mentali.
La sua morte deve essere un grandissimo spunto di riflessione per la guerra non dichiarata che si combatte ogni giorno sulle strade italiane tra ciclisti ed automobilisti.
La Legge Salvaciclisti
Nel 2017, molto probabilmente, verrà applicata la legge denominata “legge salvaciclisti”, ossia una serie di norme e regolamenti che andranno a completare il codice stradale per poter tutelare maggiormente i ciclisti che sono il mezzo più debole sulle strade.
I dati sono allarmanti, stiamo parlando di un morto ogni 35 ore sulle strade italiane. Sul web, soprattutto sui social network, si stanno verificando delle vere e proprie guerre virtuali tra ciclisti, motociclisti e automobilisti che si accusano a vicenda di considerarsi “i padroni della strada”, e quindi di essere di impedimento agli altri mezzi che dovrebbero usufruire della sede stradale.
Purtroppo, come nella maggior parte dei casi, i più penalizzati sulle strade sono i più deboli, ovvero i ciclisti… I ciclisti, non rappresentano solo delle persone che usufruiscono delle strade, come tutti, ma rappresentano anche mariti, padri, lavoratori e capi di famiglia.
La soluzione la stanno già portando in parlamento con la proposta di legge denominata “legge salvaciclisti” che prevede come norma principale, la sanzione molto salata ad automobilisti che sorpasseranno i ciclisti a meno di un metro e mezzo nella carreggiata.
Secondo la mia modesta opinione, la soluzione sarebbe solamente un po’ più di buon senso, da parte di TUTTI, e un po’ di tranquillità e magari partire 5/10 minuti prima per i propri impegni.