Peter Sagan, serve un top team
Secondo ad Harrogate, Londra, Nancy e Saint’Etienne. La maglia gialla sfuggita in un paio di occasioni favorevoli. Non è certo il Tour de France che Peter Sagan sognava. Sul campione slovacco sono piovute immancabilmente tante critiche, crediamo anche eccessive.
Certamente Peter Sagan in alcune occasioni, sia al Tour che nel resto della stagione, non è stato all’altezza. Ma pensiamo che siano più le occasioni in cui è stata la squadra a non essere all’altezza del suo capitano. La Cannondale non è una formazione adatta al potenziale di un fenomeno come Sagan, e nel ciclismo contemporaneo avere una squadra forte è essenziale. Cosa avrebbe raccolto un Cavendish correndo nella Cannondale? I top player devono stare in un top team e questo vale anche e soprattutto per un corridore particolare, per caratteristiche tecniche e umane, come Peter Sagan.
Questa non è una critica ai corridori della Cannondale, nè a quelli che stanno correndo il Tour nè a quelli che sono stati al fianco di Sagan nel resto della stagione. E’ un’analisi su come è stata costruita questa squadra nell’organico e nello staff. Non bisogna dimenticare la perdita di Paolo Slongo, il preparatore passato alla Astana di Nibali. Senza Slongo tutta la Cannondale è andata incontro ad una stagione sottotono. Nessuno dei corridori ha reso al massimo delle proprie potenzialità e questo ha indebolito ulteriormente e in maniera determinante un’ossatura già abbastanza fragile e che anzichè costruirsi unicamente attorno a Sagan ha voluto portare avanti troppe cose senza avere le risorse per farlo.
Anche le tante voci di ciclomercato, voci milionarie, certamente non hanno aiutato Sagan a rimanere concentrato sulle corse. Il prossimo anno lo slovacco cambierà squadra e si parla con insistenza di un accordo già raggiunto con la Tinkoff. Sarà così e sarà la scelta giusta? Da un punto di vista economico è senz’altro una bella scelta. Da quello tattico bisogna dire che la Tinkoff è una squadra orientata più alle corse a tappe che alle classiche e alle volate, e soprattutto è la squadra di Alberto Contador. Noi avremmo visto bene Peter Sagan in squadre come la Omega (al posto di Cavendish) o la BMC. Bjarne Riis ha certamente grande esperienza e carisma, ha già gestito squadre con tanti campioni, ma costruire una squadra che sappia valorizzare sia Contador che Sagan sarà una sfida ancora più difficile.