Un ventitreesimo posto non rende merito alla Parigi Roubaix corsa da Peter Sagan. Lo slovacco della Tinkoff ha passato una giornata difficile e sfortunata che gli ha precluso la possibilità di lottare per la vittoria fino in fondo. A raccontare la Roubaix di casa Tinkoff e di Sagan è il Ds Lars Michaelsen: “Come sempre la Parigi Roubaix è una corsa davvero speciale e questa non ha fatto eccezione. Ci aspettavamo una corsa veloce grazie alle condizioni meteo e così è stato”.
Per Peter Sagan sono presto cominciati i guai: “I ragazzi hanno fatto un ottimo lavoro per tenere Sagan fuori dai guai nella prima parte. Poi poco prima di Arenberg Peter ha avuto dei problemi” racconta Michaelsen “Ha dovuto fermarsi ma grazie a Brutt è riuscito a tornare in gruppo prima della Foresta. Sia ad Arenberg che nelle sezioni successive era dove doveva essere”.
La corsa sembrava così mettersi al meglio per Sagan e la Tinkoff: “Eravamo ancora con 5 corridori quando il gruppo si era ridotto ad una cinquantina di uomini. Eravamo soddisfatti della situazione. Poi purtroppo Breschel è caduto e si è ferito alla mano e al polso. Nel finale eravamo concentrati su Sagan. Purtroppo ha avuto un problema meccanico, non riusciva più a cambiare rapporto dopo il Carrefour de l’Arbre. Non ha potuto rispondere agli attacchi degli altri corridori e nel finale abbiamo cambiato la bicicletta. Purtroppo abbiamo fino con quasi nulla se si guarda al risultato”.
Ovviamente i risultati non sono dalla parte di Peter Sagan. Una sola vittoria da inizio stagione, nessun podio nelle classiche. Ma bisogna dire che la Tinkoff Saxo non ha dato quella spinta che doveva: l’ambiente è surriscaldato dallo scontro Tinkov – Riis finito con l’allontanamento del manager danese, e non sempre i compagni hanno dato un apporto determinante a Sagan. Alla Sanremo crediamo che lo slovacco avrebbe vinto se Breschel non avesse sbagliato il finale mancando di pilotarlo nello sprint.