Peter Sagan alla Sanremo senza Moser

La volata dello scorso anno, per Sagan una sconfitta bruciante
La volata dello scorso anno, per Sagan una sconfitta bruciante

Rinuncia pesante in casa Cannondale alla viglia della Milano Sanremo. Moreno Moser non ha recuperato dall’infortunio al ginocchio che l’ha costretto al ritiro alla Tirreno Adriatico e non potrà essere al fianco del capitano della Cannondale e favorito numero uno della corsa Peter Sagan.

“Mi spiace rinunciare alla Milano Sanremo perchè è una delle classiche che preferisco. Ma in questo momento della stagione non posso prendere rischi e mettere in pericolo il resto dell’annata” spiega un amareggiato Moreno Moser.

Al posto di Moser subentra Paolo Longo Borghini.

La Cannondale alla Milano Sanremo sarà dunque composta da Peter Sagan, Damiano Caruso, Maciej Bodnar, Alessandro De Marchi, Oscar Gatto, Marco Marcato, Alan Marangoni e Paolo Longo Borghini.

I ruoli sono ovvi: Peter Sagan è il capitano unico, agli altri spetterà il compito di gestire la corsa per tenere il campione slovacco al coperto il più a lungo possibile. Non è un compito facile, perchè Moser era un corridore chiave per caratteristiche e qualità, e gli altri corridori di maggior spessore come Oscar Gatto non hanno dato finora prove entusiasmanti.

“Ho fatto tutto ciò che dovevo per migliorare la mia condizione e i risultati che ottenuto mi rendono fiducioso” ha detto Peter Sagan “Non ho mai nascosto che la Milano-Sanremo è un obiettivo importante della mia stagione, così come le prossime classiche in Belgio. Il percorso senza la Pompeiana proporrà una corsa differente ma non mi preoccupo: sarà così per tutti, non è certo un cambio che mi danneggia. Per vincere la Milano-Sanremo bisogna innanzitutto stare bene, essere in condizione e provare a fare la propria corsa con la squadra. Questo sarà il mio obiettivo. L’esperienza dell’anno scorso è stata una lezione utile. Mi ha mostrato quanto questa classica sia difficile e imprevedibile. Per questa ragione la lista dei pretendenti è lunga. Personalmente mi dirò soddisfatto se, a fine corsa, avrò fatto tutto il possibile per vincere e non avrò lasciato nulla di intentato”.

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