Il ciclismo azzurro sarà doppiamente protagonista alle Olimpiadi di Rio 2016: in strada soprattutto nella prova in linea con Vincenzo Nibali e Fabio Aru come capitani designati, ma anche in pista con diverse possibilità di medaglia, a cominciare dall’Omnium nel quale sarà impegnato Elia Viviani. Il veronese del Team Sky d’accordo con la squadra e con lo staff tecnico azzurro ha deciso negli ultimi tempi di ridurre al minimo i suoi impegni, partecipando soltanto al Tour de Pologne 2016 per concentrarsi solo sulla pista. E alla Sei Giorni di Fiorenzuola, appena vinta per la terza volta, ha dimostrato di essere in grande forma anche se sulla pista olimpica brasiliana gli avversari da battere saranno molti.
Olimpiadi di Rio 2016, Elia Viviani è sicuro di essersi preparato bene
Elia Viviani ha confessato alla ‘Gazzetta dello Sport’ la sua attesa. Dall’alto della sua lunga esperienza, in pista come su strada, è certo di stare molto meglio di quando a marzo sulla pista olimpica di Londra ha gareggiato nei Mondiali finendo ai piedi del podio per un soffio. A Fiorenzuola ha capito di essere messo bene: “Sono migliorato ancora di più nel giro lanciato e nelle gare di gruppo sono a buon punto: sono in grado di fare rilanci ripetuti di grande efficacia, che torneranno molto utili nella corsa a punti e nell’eliminazione”.
Elia Viviani e gli avversari nell’Omnium alle Olimpiadi di Rio 2016
Quella di Rio 2016 sarà per lui la seconda Olimpiade dopo la grande delusione di Londra 2012 quando era in testa prima dell’ultima prova, ma chiuse sesto. Un’amarezza che ancora oggi non ha somatizzato del tutto, ma Elia Viviani guarda anche avanti: “Quella sconfitta mi ha dato più forza, più determinazione per inseguire la medaglia olimpica, il sogno di ogni atleta. Se prima di Londra avessi preparato il chilometro come ho fatto per Rio, avrei vinto una medaglia. Allora puntai molto sulle gare di gruppo e meno su quelle di prestazione. Stavolta penso di aver preparato i Giochi senza trascurare nulla”. Quanto agli avversari, ce ne sono diversi pericolosi a cominciare dal giovane sprinter colombiano Fernando Gaviria (Etixx-QuickStep) e da Mark Cavendish (Dimension Data) che è uscito alla grande dal Tour de France 2016, oltre al tedesco Kluge e al danese Hansen che vinse quattro anni fa.