Nibali e Astana con il freno a mano tirato
Anche se i suoi natali sono a Messina e ama molto il mare, Vincenzo Nibali ha gradito poco il percorso scelto dagli organizzatori della Vuelta 2015 per la cronosquadre che ha aperto la corsa a tappe spagnola. Così la sua Astana esattamente come hanno fatto la Katusha e ancora più il Team Sky, l’ha preso soltanto come un buon allenamento per non correre rischi in vista di quello che arriverà da qui a Madrid.
Troppo pericoloso il percorso scelto
Già dalla ricognizione la tattica dell’Astana era chiara: arrivare in fondo alla crono di Marbella senza pericoli, tanto che sono stati 30 i secondi di distacco dalla BMC anche se in classifica generale tutti oggi ripartiranno alla pari. A fine prova Vincenzo Nibali intervistato da cycling news ha giustificato così la scelta: “Non abbiamo preso nessun rischio perché avevano capito quanto potesse essere pericoloso correre su queste strade. Era una passeggiata per la gente che vuole andare al mare, non certo una strada su cui corre un prologo”.
Bici da strada anche per la cronometro
Così lui, come altri compagni di squadra nell’Astana, ha scelto una bici tradizionale e non quella da cronometro, per limitare al minimo le possibilità di incorrere in errore. Poi ha alzato il dito contro l’UCI che evidentemente non aveva analizzato a fondo il percorso prima di dare la sua approvazione. Da oggi però anche per lui sarà musica diversa.