Cassani, nessuno sotto accusa
A mente fredda Davide Cassani analizza il Mondiale su strada di Richmond e la magra figura della sua Italia anche se non si sente di accampare scuse: è andata male, ma i suoi ragazzi hanno fatto tutto quello che era nelle loro possibilità, almeno sino a quando Peter Sagan non si è inventato quel numero che l’ha portato ad indossare la maglia di campione del mondo.
L’Italia è stata presente sino all’ultimo
Le parole di Davide Cassani sono serene: “La squadra ha controllato la gara fino a quando ha potuto. Quando negli ultimi chilometri si è scatenata la battaglia ci è mancata la forza di essere pronti, ma sapevamo anche che questo percorso non favoriva le nostre qualità. Ulissi non stava bene e Oss è caduto, ma nel momento decisivo eravamo là”.
Il bilancio resta positivo
Cassani poi fa il punto più in generale su tutte le gare dei Mondiali: “Il bilancio generale è comunque positivo, abbiamo vinto due medaglie d’argento in categorie nelle quali da tempo soffrivamo, medaglie che potevano essere anche di un metallo più pregiato. Abbiamo collezionato un quarto posto e due sesti posti. Ma gli azzurri che sono volati negli Usa in tutte le categorie hanno dimostrato di essere forti sia su strada che in pista, questo significa che stiamo lavorando nella giusta direzione”.