Il Colle di Superga incorona Giampaolo Caruso, uno degli azzurri reduci dal Mondiale di Ponferrada. La prima parte pianeggiante della classica organizzata dalla Ac Arona è andata via con una fuga di Pineau, Rota, Leonardi e Dal Santo, raggiunti quando la strada ha cominciato a salire per la prima delle due scalate a Superga.
Diego Rosa è stato il protagonista del primo passaggio sulla dura salita (5 km al 9% di media), scollinando da solo e venendo poi raggiunto in discesa da Felline. Ma all’imbocco della seconda e decisiva scalata il gruppo è tornato sotto spinto dalla Tinkoff di Contador, che ha controllato la corsa per tutto il giorno. Chernetsky ha aperto la seconda scalata e la vincente strategia della Katusha che ha approfittato della sua superiorità numerica. Aru e Contador hanno fatto la selezione nel gruppo dei migliori con una sequenza di allunghi, ma senza riuscire ad andarsene. La sfida tra il giovane campione sardo e il fuoriclasse spagnolo è andata avanti tra scatti e pause, e in una di queste Giampaolo Caruso e Rinaldo Nocentini sono stati pronti ad avvantaggiarsi. Chernetsky li ha guidati fino all’ultimo km e la battaglia psicologica tra Aru e Contador, con gli altri due Katusha, Moreno e Rodriguez a ruota, ha lasciato via libera ai primi due. E sull’ultima rampa verso la Basilica di Superga Giampaolo Caruso ha messo l’affondo risolutivo andando a vincere la più importante corsa della sua carriera. Un grande e giusto premio ad un corridore troppo spesso sfortunato. E bravo anche a Nocentini che si rivede davanti dopo i tanti mesi di assenza per infortunio. Dani Moreno ha preceduti i resti del gruppetto arrivato alla spicciolata completando la grande festa della Katusha. La squadra russa ha giostrato alla perfezione i suoi uomini comandando la corsa con la superiorità numerica costruita, e vedremo se anche al Lombardia questa potrà essere la chiave vincente.
Aru, quarto, ha colpito per forza e personalità nella sua sfida diretta a Contador, che è sembrato avere qualcosa in più ma non è riuscito a concretizzare. Probabilmente questi due mesi così particolari, con il recupero dall’infortunio, la Vuelta e due settimane e mezzo di pausa, si sono sentite. Ma questa Milano Torino ha fatto senz’altro bene a Contador in vista del Lombardia di domenica.
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LE INTERVISTE
Giampaolo Caruso: “Una vittoria che considero come una liberazione perché quest’anno ho visto sfumare la Liegi a 75 metri dal traguardo e una bella tappa della Vuelta a 250 metri… Cominciavo a pensare ad una maledizione… E la dedica è per i miei figli Gloria e Matteo, negli ultimi mesi li ho visti solo tre giorni. La corsa? È stato Purito a dirmi di anticipare, perché aveva visto Contador e Aru in posizione di sparo. Chernetski ha fatto un lavoro straordinario, poi abbiamo allungato Nocentini ed io. Sapevo che Rinaldo, al rientro da un infortunio, non era in grandissima condizione, l’ho incitato a restarmi a ruota, poi ai 250 metri ho accelerato e sono arrivato da solo. Dobbiamo dire che tutta la Katusha oggi voleva arrivare alla vittoria e non abbiamo sbagliato il colpo. Adesso ci concentriamo per il Lombardia, tutti compatti per Rodriguez”
Rinaldo Nocentini: “Alla Vuelta, rientrando dall’infortunio alla spalla, ho fatto davvero tanta fatica, facevo una tappa bene e cinque no. Ma mi serviva per lavorare e ora la condizione sta arrivando. Sono veramente contento della mia prova, questo secondo posto mi dà morale in vista del Lombardia, della trasferta in Cina e della prossima stagione”
Dani Moreno: “La squadra sta veramente bene, siamo usciti dalla Vuelta in grande condizione, siamo un gruppo compatto e oggi lo abbiamo dimostrato chiaramente. E soprattutto abbiamo dimostrato di essere in palla per domenica: vogliamo un grande Lombardia, saremo compatti per Purito”
Mauro Finetto: “I due corridori che mi precedevano in discesa hanno sbagliato traiettoria, ho dovuto tirare sui freni e sono poi stato costretto ad inseguire per cercare di colmare quei dieci secondi di ritardo che avevo ai piedi della salita finale. Lì, ho dato tutto, ma ho anche speso tutte le energie rimaste…”
1. Giampaolo CARUSO (Team Katusha) km 193,5 in 4.30’12” media 42,968 kmh
2. Rinaldo NOCENTINI (Ag2r La Mondiale) a 3”
3. Daniel MORENO (Team Katusha) a 9”
4. Fabio ARU (Astana) a 13”
5. Joaquin RODRIGUEZ /Team Katusha) a 14”
6. Alberto CONTADOR (Tinkoff Saxo) a 17”
7. Sergei CHERNETSKI ( Team Katusha) a 19”
8. Davide REBELLIN (CCC Polsat) a 24”
9. Frank SCHLECK (Trek Factory Racing) a 40”
10. Mauro FINETTO (Neri Sottoli Alé) a 42”.