Fabio Aru: “Sto bene, riparto dal giro della Vallonia”
E’ un Fabio Aru che si lascia alle spalle il Giro d’Italia 2018, non andato certamente nel migliore dei modi. In un’intervista concessa a Luca Gialanella de La Gazzetta dello Sport, il ciclista italiano ha parlato della sua condizione al Giro, rassicurando i suoi tifosi sul suo attuale stato fisico. Inoltre, una parentesi molto importante è stata quella dei suoi progetti futuri; Aru ha fatto sapere di voler ripartire dal Giro della Vallonia, in Belgio, nonostante avesse avuto – per un attimo – il pensiero di riscattarsi già al Tour. Ecco quali sono state le sue parole.
Fabio Aru parla del Giro d’Italia e della sua condizione
Il Giro d’Italia per Fabio Aru non è certamente andato nel migliore dei modi. Il ciclista sardo è stato costretto al ritiro nel corso della 19esima tappa, e ha abbandonato prematuramente la competizione ciclistica italiana. Aru ha attribuito la brutta prestazione al suo fisico, che non ha retto. Queste le sue parole: «Nell’ultima parte della corsa rosa mi sono sentito completamente vuoto, gonfio, senza forze. Non sono mai stato bene. Quando il fisico non funziona bene, puoi metterci tutta la testa che hai, ma non vai avanti. La testa, solo la testa mi ha portato alla 19a tappa, perché le condizioni in cui ero mi avrebbero fatto fermare prima. Avevo un’ora di autonomia».
Quanto, invece, alla sua condizione dopo il Giro, fatto che interessa maggiormente i tifosi, ha affermato: «Quando sono tornato a casa, ho fatto uno screening medico completo e trovato un’intolleranza al glutine e alla caseina. Non è celiachia, ma quando il fisico è sotto sforzo e c’è molta tensione, non assorbo bene pasta e carboidrati. Così ho limitato le quantità di pasta e carboidrati, ho eliminato i latticini, e mi sento più leggero, più fluido in bici. Ma non è stata solo questa la causa della mia prestazione. In tutta la primavera non mi sono mai sentito bene, ho sempre inseguito la condizione, e questo mi ha portato a strafare».
La preparazione di Fabio Aru per i prossimi eventi
E’ un Fabio Aru che è uscito certamente con le ossa rotte dal Giro d’Italia 2018, ma non nasconde la sua voglia di riscatto. Voglia che l’ha portato, chiaramente, a prendere determinate decisioni che potrebbero cambiare considerevolmente il suo 2018, nonostante la brutta partenza. Prima di ogni previsione, però, è stata necessaria la preparazione ai prossimi eventi.
Questo il suo commento in merito: «Abbiamo deciso di cambiare qualcosa. Ho fatto tanta altura, tre ritiri si sono rivelati troppi. Questo lavoro mi ha demolito, e il fisico mi ha chiesto il conto: sono arrivato al Giro quasi finito. Ho capito anch’io che devo correre di più, non per il risultato, ma per confrontarmi con gare anche diverse dalle mie caratteristiche, per sentire di più l’atmosfera di corsa».
Fabio Aru tra Tour de France e Vallonia
La voglia di riscatto, al ciclista sardo, era venuta subito dopo il ritiro nell’ambito della 19esima tappa del Giro d’Italia 2018. Aru aveva, infatti, pensato di partecipare al Giro, per poter subito rendere nel migliore dei modi dopo che il fisico l’aveva abbandonato. Tuttavia, più razionalmente ha capito che sarebbe stata una scelta disastrosa: «Ci ho pensato, perché ho una grandissima voglia di riscattarmi subito, ma sono uscito dal Giro in condizioni fisiche disastrose: meglio riposare e ripartire per il finale. Il 2018 non è finito: Vuelta, Mondiale, classiche italiane, Lombardia. Posso dimostrare ancora chi sono».
Aru, invece, ripartirà dal Giro della Vallonia, in Belgio. «Riparto dal Giro di Vallonia in Belgio, dal 28 luglio al primo agosto. Una gara utile, con strappi e salitelle. Poi farò il Giro di Polonia, prima della Vuelta. Mi dispiace non correre il Tricolore sabato a Darfo: con questa maglia ho vissuto un anno di emozioni, ma l’Italiano è una gara speciale, e va onorato».