Il CT della nazionale italiana certamente non si aspettava una situazione critica a un mese dall’avvio del Mondiale di Innsbruck. Chiaramente, il guaio più grande è stato quello che ha riguardato Vincenzo Nibali. Lo Squalo dello Stretto sta faticando molto nella Vuelta, e non è ancora della condizione necessaria per poter far bene. Allo stesso modo anche Fabio Aru non sta offrendo segnali molto positivi. Insomma, a pochi giorni dall’avvio, Davide Cassani non sa ancora quale strategia adottare, su chi puntare e quale sarà l’organico.
Davide Cassani su Vincenzo Nibali
La situazione di Vincenzo Nibali è critica, lo si sa ormai in ogni dove. Lo stesso Davide Cassani deve decidere come comportarti con il siciliano, se considerarlo capitano e se puntare su di lui. Intanto, c’è da attendere l’evoluzione su strada spagnola, per capire cosa ha ancora da offrire lo Squalo.
“Non l’ho visto male, ma il problema è che non era abituato a soffrire così tanto. Per lui la normalità è lottare per vincere. Difficile accettare la fatica che sta facendo qui senza risultati. Però, per me, va come me l’aspettavo. Ora deve soffrire senza avere certezze su come andrà, ma la Vuelta era l’unica strada percorribile per andare al Mondiale”. ha detto il CT della nazionale italiana.
E sulla possibilità che sia capitano: “Ho ancora due settimane di tempo per valutare bene tutte le possibilità. Però per ora Vincenzo resta il nostro leader: sappiamo chi è, cos’ha fatto e cosa può dare, non si discute”.
Il giudizio su Fabio Aru e gli altri ciclisti
Il giudizio su Fabio Aru non è ancora del tutto positivo, ma Davide Cassani sa di poter contare su di lui: “Non gli ho ancora parlato, ma sembra che gli manchi qualcosa. La “sparata”, il fuorigiri, e questi con il passare dei giorni li può trovare. Però mi sembra sulla strada per tornare in cima, anche se forse di testa patisce ancora ciò che gli è successo al Giro d’Italia. Vincere la Vuelta? Difficile, ma nei cinque ci può stare. Ma io penso di più al Mondiale, lui è uno dei migliori che abbiamo in salita”.
Quanto agli altri italiani: “Ho visto bene Pellizotti e Puccio. Mi aspetto altre risposte. Formolo alla Liegi ha dimostrato di esserci. E la Liegi è dura. Poi per me è più corridore da classiche che da grandi giri. Sotto osservazione anche Cataldo, Felline, De Marchi, Conti, Villella e Brambilla”.