I campioni verso il grande ciclismo
Ci si avvicina al mese di marzo e quindi al grande ciclismo. Con l’apertura, sabato, del calendario belga, e la settimana successiva delle corse World Tour europee, Parigi Nizza e Tirreno Adriatico, la stagione del ciclismo si appresta ad entrare davvero nel vivo. Ma in questi quaranta giorni di antipasto in giro per il mondo si sono già viste cose interessanti.
Alcuni big hanno già vinto e convinto, altri hanno faticato. Vediamo di riannodare immagini e sensazioni per capire come potrà continuare la stagione dei campioni più attesi.
Partiamo dalle classiche. Tom Boonen ha superato i problemi fisici della passata stagione. In Qatar si è visto un grande Boonen, in Oman invece ha pedalato in maniera più discreta. Pensiamo che senza altri colpi di sfortuna in primavera si ritroverà un Boonen vicino a quello degli anni migliori. Non ha entusiasmato Fabian Cancellara. Lo svizzero ha corso molto, inanellando tutte le corse arabe per mettere chilometri nelle gambe. Un superlavoro che fa pensare ad un ritardo nella preparazione invernale. Ma Cancellara è Cancellara e se non sarà per la Sanremo, per il pavè sarà pronto per la sfida. Molti dubbi su Philippe Gilbert, davvero poco convincente nelle prime uscite, come del resto avviene ormai da troppo tempo. Peter Sagan ha dovuto pedalare più del solito per trovare finalmente una vittoria. Crediamo che lo slovacco per vivere una grande primavera dovrà lasciare da parte i pensieri sul suo futuro, vincere prima una classica monumento e poi chiedere ingaggi da campionissimo. Deve dimostrare di saper andare oltre il talento e mettere quel qualcosa in più che può trasformarlo in un vero campione.
Tra i corridori più attesi in prospettiva corse a tappe hanno brillato Alberto Contador e Chris Froome. Hanno corso poco e vinto subito. Se per Froome un esordio con vittoria in Oman era atteso, per Contador molto meno. Lo spagnolo non vinceva una corsa da un anno e in Algarve ha subito conquistato la tappa più dura, rispondendo bene anche a cronometro. Sembra un Contador che ha lavorato molto meglio in inverno rispetto allo scorso anno e su questa base potrà costruire una stagione molto più competitiva. La sfida Contador – Froome per il Tour dunque è lanciata e alla Tirreno Adriatico vivremo il primo attesissimo confronto diretto. Non ha vinto invece Nibali, nonostante un esordio molto precoce al San Luis. Anche in Oman il siciliano non è stato competitivo con i corridori più forti in salita. L’impressione è che qualche distrazione, qualche impegno di troppo, dopo il boom della scorsa stagione, possa aver pesato sul suo avvicinamento al debutto. Di tempo per recuperare comunque ce n’è e vedremo già alla Parigi Nizza se Nibali comincerà a salire di rendimento. Non è piaciuto invece Wiggins, apparso sovrappeso e fuori condizione.
Per il resto benissimo Valverde, vincitore anche a cronometro in Andalusia, a segno in due tappe di salita e nella classifica finale. La strada verso le Ardenne è cominciata bene. E dopo un avvio molto lento sta cominciando ad ingranare anche Joaquim Rodriguez. Ha risposto bene Rigoberto Uran, e non dimentichiamo le belle corse di gennaio di Cadel Evans e Nairo Quintana. La nota nuova e più interessante riteniamo però essere Michal Kwiatkowski, il polacco della Omega. Un corridore giovane che l’anno scorso era andato fortissimo su tutti i terreni e che quest’anno puntando su obiettivi più definiti, il Tour, potrebbe arrivare a ridosso dei vari Froome e Contador.
Tra i velocisti ha faticato Cavendish, arrivato al debutto con qualche chiletto di troppo. Ma gli obiettivi arrivano molto più avanti, tra Giro e Tour, e già in Algarve l’ex iridato è tornato ad andare a segno. Grande impressione l’hanno destata Andre Greipel, Marcel Kittel, John Degenkolb. Soprattutto Kittel che a Dubai ha centrato anche una tappa non proprio da velocisti facendo capire di avere margini notevoli. La sfida tra sprinter dunque si annuncia di livello stratosferico, come mai era stata negli ultimi anni.