Appunti dalla Parigi Nizza e dalla Tirreno

Con tanti campioni e tante belle tappe tra Parigi Nizza e Tirreno Adriatico non sono certo mancati gli spunti di discussione. Ecco i nostri appunti e spunti dalle due corse World Tour della settimana.

Il ritorno della Sky – Ci sembra senz’altro la nota più importante, quella che potrà dare più peso alla stagione. La Sky sta tornando quella di due anni fa dopo una stagione con più bassi che alti. I successi in Algarve e Andalucia hanno trovato conferma soprattutto alla Parigi Nizza, ma anche alla Tirreno, pur con l’assenza di Chris Froome. Richie Porte ha vinto e convinto in Francia, candidandosi ad un ruolo tra i favoriti al prossimo Giro d’Italia. Geraint Thomas non è stato da meno: è una pedina chiave nello scacchiere Sky, ora in funzione di Froome, ma in futuro probabilmente anche per sè.

Alla Tirreno lo squadrone britannico ha fatto una corsa diversa non avendo Froome, dando spazio agli altri corridori. Poels ha dimostrato di andare molto forte e di poter essere un uomo determinante nei grandi giri per la Sky. Ma tutta la squadra ha risposto con prestazioni di alto livello, come Kiryienka nelle crono, o Nieve in montagna. La Sky ha già segnato la bellezza di 13 vittorie in questo inizio di stagione, dalle corse a tappe alle classiche del nord fino alle volate, e tutto fa presupporre che con il rientro di Froome ritroveremo lo squadrone nero di due anni fa.

Quintana re della montagna – Al cospetto di Contador, Nibali, Uran, Rodriguez, la prova di forza di Nairo Quintana sul Terminillo va considerata una vera incoronazione a re delle grandi montagne in questo momento. Se Contador può ancora essere considerato il punto di riferimento nei grandi giri per carisma e palmares, Froome per prestazione pura in situazioni molto lineari, Nibali per fantasia e completezza, Quintana è ormai pronto per l’incoronazione a più grande scalatore del gruppo.

Nibali e Aru – Una mezza delusione i due campioni azzurri della Astana? Per Nibali diciamo di sì. Quest’anno Vincenzo si avvicinava alla prima parte di stagione con intenzioni più bellicose rispetto ad un anno fa, almeno nelle dichiarazioni. Invece è stato un Nibali che è piaciuto solo nella crono iniziale, poi davvero troppo poco. Sembra che ormai Vincenzo abbia completato una trasformazione da campione in grado di essere protagonista per tutto l’anno, uno dei pochissimi, a uomo da un obiettivo a stagione. Pur essendo il Tour un obiettivo enorme lo diciamo con un po’ di tristezza, perchè Nibali era garanzia di spettacolo ad ogni corsa.

Per Aru la Parigi Nizza non offriva troppe occasioni. Era il suo esordio stagionale, in salita è andato bene senza eccellere, è crollato nella tappa di Nizza sotto il diluvio, ma ci può stare. Crediamo che già in Catalogna e in Trentino lo vedremo meglio.

I flop – Tra coloro che hanno deluso ci sono senz’altro Van Garderen, Talansky e Majka alla Parigi Nizza. Alla Tirreno si è visto un Betancur inguardabile, ancora sovrappeso da mesi e mesi, ma anche la Cannondale di Hesjedal, Daniel Martin e Moser ha combinato ben poco, e si è visto poco o niente Rolland.

Kristoff alla Sanremo da numero uno – Ci sembra abbastanza chiaro il ruolo di favorito per la Milano Sanremo di domenica. Il campione in carica Alexander Kristoff è il corridore che ci ha convinto di più in queste ultime settimane.

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