Alexander Kristoff alla Scheldeprijs Vlaanderen 2015
All’interno video, classifica e intervista a Kristoff – Insaziabile Alexander Kristoff. Il norvegese della Katusha ha deciso di non lasciare nessuna briciola agli avversari ed ha corso per vincere anche alla Scheldeprijs, senza pensare alla Parigi Roubaix che lo attende domenica. E naturalmente la vittoria è arrivata. La corsa, la più facile delle semiclassiche del nord, è stata animata da una lunga fuga di Backaert, Busato, De Vreese, Duijn, Jerome, Putt, Vanbilsen.
De Vreese e Dujin hanno resistito fino a 4 km dall’arrivo quando sono stati inghiottiti dal gruppo. La Katusha dopo essere stata tra le più attive per guidare la rincorsa del gruppo ha portato davanti Kristoff uscendo all’ultimo km, appena prima di una spaventosa caduta che ha coinvolto decine di corridori. Kristoff è poi andato a vincere con grande sicurezza battendo in uno sprint senza storia Edward Theuns (Topsport).
Tra i caduti purtroppo anche Elia Viviani, al secondo botto pesante in questo avvio di stagione dopo quello della Tirreno. Per fortuna per Elia nessuna frattura, ma forti dolori alle costole e ad un braccio.
https://www.youtube.com/watch?v=EG3c9SFN-kg
1 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha
2 Edward Theuns (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
3 Yauheni Hutarovich (Blr) Bretagne-Séché Environnement
4 Marc Sarreau (Fra) FDJ.fr
5 Danny Van Poppel (Ned) Trek Factory Racing
6 Matteo Trentin (Ita) Etixx – Quick-Step
7 Nicolas Marini (Ita) Nippo – Vini Fantini
8 Michael Van Staeyen (Bel) Cofidis, Solutions Credits
9 Tyler Farrar (USA) MTN – Qhubeka
10 Christoph Pfingsten (Ger) Bora-Argon 18.
LE INTERVISTE
Alexander Kristoff: “E’ incredibile come la squadra sta andando in questo momento. Hanno lavorato così duramente per me oggi per portarmi allo sprint. La fuga era davvero forte e hanno tenuto bene fino alla fine. Negli ultimi 500 metri ero in posizione perfetta. Potevo iniziare quando volevo il mio sprint. Avevamo usato un sacco di energia negli ultimi due chilometri per arrivare a questa posizione, ma alla fine ho visto che nessuno poteva venirmi attorno. Avevamo risalito il gruppo prima della caduta, ho sentito il rumore. Questo è il ciclismo, ci sono sempre pericoli, le cadute possono sempre succedere. Questo della Scheldeprijs è un bel trofeo, starà bene insieme a tutti gli altri che ho vinto. Spero di continuare la striscia vincente, ma la Roubaix è una corsa diversa, non mi ritengo il favorito, non sono mai arrivato nel primo gruppo alla Roubaix. Quest’anno ho un’ottima forma e spero di esserci fino alla fine, ma ci sono molti avversari. La Roubaix è una delle classiche più belle, spero di vincerla un giorno”.