2017: un anno di ciclismo (leggi la prima parte se non l’hai ancora fatto). Non solo Grandi Giri nel resoconto finale di un 2017 che per il ciclismo professionistico è stato all’insegna dei soliti noti.
Difficile infatti andare a trovare un nome nuovo negli ordini d’arrivo delle grandi Classiche o delle corse a tappe che sono soltanto un gradino più bassi del Giro d’Italia, del Tour de France o della Vuelta a España, ma anche nei Mondiali su strada e proprio da qui partiamo.
Nessuno nella storia aveva vestito per tre volte di fila la maglia iridata nella gara più importante. Ma Peter Sagan non è un signor nessuno e lo ha dimostrato ancora una volta sulle strade di Bergen.
Potendo contare su una squadra numericamente e qualitativamente minore rispetto alle big mondiali, ha lasciato sfogare gli altri a cominciare da Francia e Italia protagoniste dell’azione finale con Julian Alaphilippe e Gianni Moscon.
Poi però nella sprint ristretto che ha deciso la corsa e il titolo lui c’era, lasciando agli altri soltanto le briciole.
A Bergen gloria anche per Tom Dumoulin e il Team Sunweb: l’olandese dopo il Giro d’Italia 2017 ha fatto suo anche il Mondiale a cronometro, trascinando la sua formazione alla vittoria nella cronosquadre.
Ciclismo 2017, nelle Classiche tre grandi protagonisti
Con la vittoria al Mondiale su strada Peter Sagan si è rifatto di una stagione che nelle Classiche per lui è stata amara e avara, premiando alcuni suoi grandi rivali.
Come Greg Van Avermaet (Team BMC) che si è presentato al via della Parigi-Roubaix da campione olimpico in carica e ne è uscito con una vittoria inseguita da sempre.
Ma nello sprinta cinque che ha deciso la corsa al Velodromo più famoso del mondo c’era anche Gianni Moscon (Team Sky), grande protagonista sul pavè francese.
La settimana prima quella gloria era toccata a Philippe Gilbert (QuickStep Floors), un trionfo davanti alla sua gente nel Giro delle Fiandre e capace poi di fare bis all’Amstel Gold Race.
Ma è stata doppietta di lusso anche per un altro specialista delle corse di un giorno: Alejandro Valverde (Movistar) dopo aver cominciato la primavera con la vittoria al Giro dei Paesi Baschi si è imposto ancora una volta nella Freccia Vallone e nella Liegi-Bastogne-Liegi.
Michal Kwiatkowski e Vincenzo Nibali, vittorie da numeri uno
Le Classiche del 2017 però hanno anche confermato la resurrezione agonistica di Michal Kwiatkowski (Team Sky) che dopo un paio di stagioni in chiaroscuro sui è scatenato.
Oltre ad essere stato decisivo per la quarta vittoria di Chris Froome nel Tour de France 2017, il campione polacco è andato forte sia in Primavera che in estate.
Ha cominciato in Italia trionfando ad inizio marzo nelle Strade Bianche sugli sterrati attorni a Siena e si è ripetuto due settimane dopo alla Milano-Sanremo aggiudicandosi lo sprint a tre con Julian Alaphilippe (QuickStep Floors) ma soprattutto Peter Sagan (Bora-Hansgrohe), per tutti il grande favorito.
Inoltre ‘Kiato’ ha anche vinto la Clasica San Sebastian 2017. Ma c’è stata gloria pure per l’Italia, tornata sul gradino più alto del podio nel Lombardia 2017: merito di Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) che ha rispettato il ruolo di uomo da battere involandosi nel finale sul Civiglio e staccando di ruota anche Thibaut Pinot (FdJ) nel finale.
Corse a tappe, è stata anche grande Colombia
Colombia grande protagonista nelle corse a tappe di primavera: Sergio Luis Henao (Team Sky) a sorpresa si è imposto nella Parigi-Nizza 2017, solo qualche giorno dopo è stato imitato dal suo connazionale Nairo Quintana (Movistar) nella Tirreno-Adriatico 2017 e sembrava che quello potesse essere il preludio anche ad una cavalcata vincente nel Giro d’Italia 2017.
Al Tour of the Alps, nuovo nome dell’ex Giro del Trentino, primo sul podio finale il gallese Geraint Thomas (Team Sky) mentre al Giro di Romandia c’è stato il sigillo di Richie Porte (BMC) e al Giro di Svizzera quello dello sloveno Simon Spilak (Katusha – Alpecin).
Infine al Giro del Delfinato vittoria di Jakob Fuglsang (Astana). A chiudere la panoramica del ciclismo professionistico 2017 i titoli nazionali: le maglie tricolori in Italia sono andate a Fabio Aru (Astana) con un’azione di forza prima di arrivare ad Ivrea e Gianni Moscon nella cronometro.