Giro Friuli Venezia Giulia, si correrà a settembre?
Lo spostamento a settembre può essere l’unica strada per salvare il Giro Regione Friuli Venezia Giulia, una delle ultime corse a tappe del calendario dilettantistico che ancora sta cercando di resistere. La gara era già stata disegnata con tutte le sedi di partenza ed arrivo che comprendevano anche la novità dell’avvio dall’Austria. Ma i soldi per coprire i costi organizzativi di un evento così complesso non sono arrivati e non ci sono i tempi per svolgere la corsa nella prevista data dal 5 al 9 maggio.
“Per allestire un evento come il nostro servono certezze e finanze. Quest’anno, pur in presenza di certezze economiche, non siamo ancora in possesso dei documenti che ci permetterebbero di disporne concretamente, e di conseguenza viene meno la disponibilità economica per dare il via operativo all’evento entro i termini previsti” ha spiegato con amarezza Giovanni Cappanera, presidente del Gruppo Sportivo Giro Friuli Venezia Giulia.
I soldi dunque non saranno a disposizione entro il 5 maggio: “Non solo ma non ci sono ancora arrivati nemmeno tutti i contributi del 2014. Spesso in passato abbiamo fatto l’impossibile per partire lo stesso e non è mai andato tutto liscio; non vogliamo trovarci ad avere di nuovo ritardi nei pagamenti di coloro che operano all’interno del Giro, dai corridori ai servizi. Per questo non ce la sentiamo di incamminarci ancora su una strada che sappiamo bene essere insidiosa, e preferiamo sospendere la corsa” continua Cappanera.
La salvezza della corsa potrebbe essere a questo punto uno spostamento a settembre, come già lo scorso anno. Questa novità però ha fatto venire meno la partnership con l’Austria, non più interessata ad ospitare la partenza nel mese di settembre. Dovrà dunque essere rivisto l’intero progetto tecnico, che aveva già completato l’elenco di sedi di partenza ed arrivo come segue: Lienz, Sillian, Palmanova, Azzano Decimo, Villa Santina, Arta Terme, San Giorgio della Richinvelda, Sappada, Resia.
“Il nostro è un evento internazionale di portata notevole” conclude Cappanera “e andrebbe gestito in una maniera diversa rispetto ad iniziative di minor impegno economico, o che hanno la possibilità di auto-sostenersi attraverso l’incasso di quote d’iscrizione come le Granfondo, le gare amatoriali, le maratone, eccetera. Non possiamo aspettare l’ultimo momento per sapere se avremo o meno i fondi per partire e in che misura, dovrebbe essere una cosa assodata di anno in anno, comunicata molto in anticipo, non più tardi del mese di dicembre, rivedendo nel contempo la metodologia dei punteggi che creano le graduatorie per l’assegnazione dei contributi: solo così ci sono speranze che questa corsa continui la sua storia”.