Appena il tempo di mandare il archivio il Dubai Tour 2018 e comincia un’altra corsa a tappe che attraversa il deserto anche se si annuncia più dura di quella organizzata da RCS: è il Tour of Oman 2018, caratterizzato da sei tappe con un arrivo in salita vero e almeno altre due o tre frazioni che si adattano bene ai colpi di mano dei molti passisti al via per quello che si annuncia come un appuntamento molto interessante da seguire in attesa dell’entrata nel vivo per il calendario del World Tour.
Tour of Oman 2018, Nibali e Van Avermaet contri tutti
Se al Dubai Tour 2018 sono stati soprattutto i velocisti a fare la voce grossa, nel Tour of Oman 2028 invece il campo dei partenti è molto più variegato. Torna Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) che la settimana scorsa ha solo provato la gamba senza forzare, e con lui ci saranno anche il colombiano Miguel Angel Lopez (Astana) che sarà il capitano dei kazaki al Giro d’Italia 2018, l’ex campione del mondo Rui Costa (UAE Emirates), il campione olimpico Greg Van Avermaet (BMC), Fabio Felline (Trek Segafredo) ma anche velocisti di spessore come Mark Cavendish (Dimension Data), Alexander Kristoff (UAE Emirates), Nacer Bouhanni (Cofidis).
Sei tappe e un arrivo in salita per il Tour of Oman 2018
Il Tour of Oman 2018 si aprirà martedì 13 febbraio con la Nizwa – Sultan Qaboos University (162.5 km), una tappa che nonostante sia molto mossa nella prima parte è destinata a vivere un arrivo in volata. La seconda è la Sultan Qaboos University – Al Bustan (167.5 km) che presenta ben quattro gran premi della montagna compresa quella di Al Jissah, posta a solo cinque chilometri dalla conclusione. Giovedì 15 febbraio toccherà alla German University of Technology – Wadi Dayqah Dam (179.5 km), un’altra frazione molto mossa. Nella quarta tappa, la Yiti – Ministry of Tourism (117.5 km) spazio per gli scalatori e gli scattisti nel finale con la salita di Jabal Street che presenta una una pendenza media dell’8.8% e termina a meno di 15 km dal traguardo. La tappa più dura è la quinta, Samail – Green Mountain (152 km): la salita finale è di 5,7 chilometri per una pendenza media del 10.5%. Infine domenica 18 febbraio la Al Mouj Muscat – Matrah Corniche (135.5 km) destinata a far tornare in scena i velocisti.