Ancora estero, ma molto più vicino al confine italiano come potrebbe essere per Marsiglia, oppure una candidatura forte da parte di una città italiana? Si sono appena spente le luci sul Giro 2018 e già si inizia a ragionare tra ipotesi e scelte realistiche sul Giro d’Italia 2019 che cadrà 110 anni dopo la prima storica edizione. Un compleanno da celebrare come si deve, ma in realtà di scadenze importanti ce ne saranno molte altre e alcune meritano sicuramente una tappa importante, come il centenario della nascita di Fausto Coppi (e i 70 anni dalla sua prima vittoria al Giro).
Giro d’Italia 2019, sarà duello Roma-Verona per il gran finale
L’ipotesi del prologo a Marsiglia, rilanciata dall’Ansa ma anticipata già un mese fa da alcuni media locali del Sud Est francese. Una tappa in linea, con partenza dal Velodromo (dove è arrivata la penultima tappa del Tour de France 2017) e arrivo sotto il Municipio dove trionfò allo sprint tre anni fa Fernando Gaviria al Tour de La Provence. Un’ipotesi molto suggestiva, al pari di Matera che nel 2019 sarà Capitale europea della Cultura e si candida almeno per un arrivo di tappa se non per la partenza generale. E per l’ultima tappa del Giro 2019? Roma avrebbe già un accordo di massima con RCS per ospitare la premiazione finale almeno sino al 2021, ma le polemiche per lo stato delle strade scatenate dai corridori domenica , in mancanza di interventi decisi da parte del Comune potrebbero far saltare tutto. Così salgono le quotazioni di Verona che da tempo sogna di tornare ad ospitare una frazione importante della Corsa Rosa.
Dall’Aprica alle Tre Cime di Lavaredo, tutti vogliono il Giro 2019
In mezzo, le ipotesi sono molte e alcune meritano attenzione. Come quella di un arrivo a Novi Ligure che ospita il Museo dei Campionissimi ed è a due passi da Castellania paese natale di Fausto (e Serse) Coppi. Ma in Piemonte si ricandida anche il cuneese, con la riedizione della Bra-Borgo San Dalmazzo (e la scalata al Colle Fauniera), vinta nel 1999 da un giovane Paolo Savoldelli, mentre è solo una suggestione l’arrivo a Torino a 70 anni dalla tragedia di Superga. Sempre al Nord, molto probabilmente l’ultima settimana del Giro, si prenotano anche la salita alla Madonna del Ghisallo, uno dei monumenti veri per i ciclisti di tutto il mondo, magari con una cronometro al via da Como, ma anche il tappone con Mortirolo e Aprica oltre alle Tre Cime di Lavaredo, sempre come località di arrivo. E altri possibili traguardi si annunciano a L’Aquila, con il decennale del tragico terremoto 2009, Gualdo Tadino per un bis di quanto avvenuto quest’anno, oppure ancora Faenza.