Il Trittico delle Ardenne si apre domani, 15 aprile, con l’Amstel Gold Race 2018, unica Classica di primavera olandese che è anche ideale preambolo per la Freccia Vallone e per la Liegi-Bastogne-Liegi in programma il 18 e il 22 aprile prossimi. Sparisce il pavè che ha fatto da teatro al Giro delle Fiandre e alla Parigi-Roubaix, ma in compenso c’è una serie di muri che caratterizzano il percorso e che spesso hanno visto come protagonisti gli italiani, non sempre però con un esito finale favorevole.
Amstel Gold Race 2018: Sagan e Gilbert gli uomini da battere
Tanti i nomi importanti al via dell’Amstel Gold Race 2018: accanto alle 8 formazioni World Tour infatti ci saranno sette Professional, compresa la Nippo – Fantini – Europa Ovini con Damiano Cunego, alla sua ultima classica prima del ritiro già programmato dopo il Campionato Italiano su strada del prossimo giugno. Due i favoriti della vigilia, almeno per i bookmakers: sono il campione del mondo Peter Sagan (Bora-Hansgrohe) che domenica scorsa si è scrollato di dosso la scimmia della vittoria nella Roubaix e Alejandro Valverde (Movistar) che in carriera ha già nove vittorie nelle Ardenne. In seconda fila Michal Kwiatkowski (Sky), secondo un anno fa e perfetto con quel finale così duro, ma anche Philippe Gilbert (QuickStep Floors), campione in carica, oltre a Michael Matthews (Team Sunweb), Julian Alaphilippe (QuickStep Floors) e Greg Van Avermaet (BMC), ma molto considerati sono pure gli olandesi che correranno in casa come la coppia Bauke Mollema e Jasper Stuyvein della Trek Segafredo. E poi gli italiani, come Sonny Colbrelli che è una delle carte nella Bahrain Merida insieme a Vincenzo Nibali ed Enrico Gasparotto, vincitore già due volte l’ultima nel 2016, oppure ancora Diego Ulissi (UAE Team Emirates).
Tre volte il Cauberg e un finale nuovo per l’Amstel Gold Race 2018
L’Amstel Gold Race 2018 si presenta con un percorso rinnovato: 263 km con partenza da Maastricht e arrivo a Berg En Terblijt. In mezzo ci saranno ben trentacinque muri, alcuni dei quali hanno scritto la storia della corsa olandese. Come il Cauberg (900 metri al 7,5%), da affrontare tre volte l’ultima delle quali a 15 km dal traguardo. La salita di Valkenburg è solo una delle insidie, affiancato da una successione terribile come il Gulpenerberg, ilKruisberg (700 metri all’8,3%), l’Eyserbosweg (1100 metri al 7,4%), il Fromberg e il Keutenberg che introdurrà all’ultimo Cauberg. Da lì però ci saranno ancora il Geulhemmerberg e il Bemelerberg (900 metri al 4,6%), con un parte finale tutta saliscendi.