All’interno foto e interviste – Si torna a sprintare sul traguardo di Donoratico nella classica apertura della stagione italiana del grande ciclismo, per la prima volta da quando si pedala sul nuovo percorso con la salita di Torre Segalari. L’ha spuntata a sorpresa Manuel Belletti, il velocista romagnolo passato quest’inverno dalla Androni alla Southeast dopo una stagione anonima.
E’ stata una corsa meno selettiva e più compassata rispetto alle due precedenti edizioni, che con l’inserimento della salita di Torre Segalari avevano regalato grande spettacolo. La corsa ha visto una fuga partita nei primi km rischiare il colpaccio. A portarla avanti Mosca (Nazionale Italiana), Creel (Roth Skoda), Gazzara (MG Kvis Vega) e Frapporti (Unieuro Willier) a cui si sono poi aggiunti Nych (Rusvelo) e Pelikan (Utensilnord).
Il sestetto ha guadagnato ben un quarto d’ora, mentre dietro si segnalava una strana uscita solitaria di Alessandro Petacchi (Southeast), rimasto per qualche decina di km a bagnomaria. E’ stata la Nippo Fantini di Damiano Cunego a svegliare il gruppo e a condurre l’inseguimento. Il vantaggio è sceso rapidamente rientrando in canoni più normali. La fuga, composta da giovanissimi o corridori di secondo piano, non ha più potuto tenere testa nel finale, pur iniziando ancora l’ultimo giro attorno a Donoratico con Nych e Gazzara ancora in avanscoperta.
I due passaggi sulla salita di Torre Segalari non hanno fatto grande selezione in gruppo. Dopo l’esaurimento della fuga ad una dozzina di km dall’arrivo e un bel lavoro in testa della Lampre, l’ultima scalata ha visto Cunego (Nippo Fantini) e Wegmann (Cult Energy) all’attacco insieme al colombiano Torres (Team Colombia), grande protagonista al San Luis. Ma non è bastato. Le altre squadre hanno preferito puntare sullo sprint e la salita è venuta via regolare, senza scossoni in gradi di fare grande selezione. AL termine della discesa si sono ritrovati così una trentina di corridori ancora insieme. La Southeast si è organizzata meglio di tutte nel finale, e la qualità di Gavazzi e Ponzi per tirare lo sprint a Belletti ha fatto la differenza. Così Manuel Belletti (Southeast) ha prevalso su Davide Viganò (Team Idea) e Niccolò Bonifazio (Lampre Merida). Solo quinto Colbrelli, favorito numero uno della corsa in caso di volata, dietro anche a Downing. Un arrivo da sprinter puri, complice una corsa abbastanza lenta e un atteggiamento poco aggressivo delle squadre Professional più attese, Bardiani e Androni soprattutto, che hanno puntato tutto sulla volata non pensando però di eliminare prima alcuni sprinter puri troppo pericolosi.
Ordine d’arrivo: 1) Manuel Belletti (Southeast) in 4h29’28” alla media di 42,439 km/h; 2) Davide Viganò (Team Idea 2010), 3) Niccolo Bonifazio (Lampre Merida), 4) Russell Downing (Cult Energy Pro Cycling), 5) Sonny Colbrelli (Bardiani Csf Inox), 6) Oscar Gatto (Androni Giocattoli), 7) Simone Consonni (Nazionale Italiana), 8) Davide Martinelli (Nazionale Italiana), 9) Francesco Reda (Team Idea 2010), 10) Simone Petilli (Unieuro Wilier).
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LE INTERVISTE
Manuel Belletti: “La squadra ha fatto un grande lavoro. Gavazzi e Ponzi mi hanno tirato la volata quindi non potevo sbagliare. Hanno sacrificato le loro ambizioni e i loro risultati per me. Devo ringraziarli per questo, ringrazio anche Angelo Citracca e lo staff per la fiducia. Ringrazio anche chi non ha creduto in me perchè oggi ho potuto dimostrare che si sbagliavano”
Niccolò Bonifazio: “La squadra è stata fantastica nel portarmi in volata: eravamo in pochi, anche per la sfortunata caduta di Mattia, ma abbiamo saputo muoverci benissimo. Prima Durasek e Mori hanno dato un contributo decisivo per chiudere sui fuggitivi, poi Conti e Niemiec mi hanno condotto bene sull’ultima salita, consentendomi di lanciarmi nello sprint a Donoratico.
Purtroppo, al momento di iniziare la mia progressione, ho dovuto rallentare per un contatto, proprio mentre Belletti allungava. La rimonta non è stata più possibile”
Sonny Colbrelli: “Sono in parte soddisfatto del risultato ottenuto quest’oggi. Certo avrei voluto almeno il podio specialmente per ripagare i miei compagni dell’ottimo lavoro svolto durante tutta la gara. Quello che infatti mi lascia sereno è le buone sensazioni avvertite in salita dove sono sempre salito con un buon margine. Nello sprint finale a causa di alcuni rimescolamenti mi sono trovato un po’ indietro e così ho deciso di partire lungo. Ho affiancato Belletti ma poi mi è mancato quella forza in più per tenere la velocità e centrare un piazzamento migliore. Mi manca un po’ di brillantezza che punto a raccogliere durante il prossimo Tour of Oman”
Marco Milesi, Ds Unieuro Wilier: “Non possiamo che essere soddisfatti, la squadra si è ben comportata mettendosi in mostra e raccogliendo un piazzamento importante di fronte a team World Tour. Se, come si suol dire, chi ben comincia è a metà dell’opera non possiamo che essere ottimisti per i prossimi appuntamenti che ci attendono”.