Giro d’Italia 2015 Treviso Valdobbiadene, 14° tappa
Sabato 23 maggio, 59,4 km (Cronometro individuale)
E’ una tappa da segnare con cinque, ma se possibile anche con sei stellette. Probabilmente sarà proprio questa la tappa che peserà di più sulla classifica finale del Giro d’Italia, per la prima volta da diversi anni in qua una cronometro e non un tappone di montagna. E’ una crono lunga e difficile, una sessantina di km tra i vigneti del trevigiano, quasi una risposta del Prosecco alla crono del Barolo dello scorso anno.
Giro d’Italia 2015 Treviso Valdobbiadene – Il percorso
E’ una cronometro molto lunga e divisa sostanzialmente in due parti. Lasciata Treviso ci aspettano lunghi rettilinei pianeggianti passando da Spresiano e superando il Piave a Ponte della Priula. Si prosegue verso Conegliano sempre in pianura, lasciando quindi la statale 13 per deviare verso Bagnolo. Qui si conclude la prima parte della cronometro. Abbiamo percorso 30 km, tutti pianeggianti e con lunghi rettilinei, adatti agli specialisti. A Bagnolo inizia la salita verso San Pietro di Feletto. I primi 3 km, con pendenza media del 5% e tre tornantoni, sono i più difficili, poi la salita si addolcisce fino allo scollinamento di San Pietro di Feletto. Una discesa breve e velocissima, poi uno strappetto e la strada torna a scendere morbidamente verso Pieve di Soligo. Un ultimo tratto pianeggiante ci porta a Col San Martino da dove la strada comincia lentamente a risalire con pendenze più accentuate fino a Guia, una bellissima strada in un tripudio di vigneti. Con ormai più di un’ora di fatica nelle gambe si dovrà salire ancora uno strappetto a Santo Stefano e affrontare una facile discesa che porta verso lo strappetto finale di Valdobbiadene.
E’ una crono difficile, dove servirà grande esperienza per gestire uno sforzo così prolungato e tecnicamente vario. Pensiamo che soprattutto gli ultimi venti km, dopo la salita di San Pietro di Feletto, potranno fare grande differenza e far venire fuori gli uomini di fondo. Oltre che la specializzazione pensiamo che sarà una crono che farà emergere le doti di fondo.
Sarà una tappa fondamentale per il Giro d’Italia 2015, probabilmente determinante. I distacchi saranno importanti. Pensando ai corridori più attesi, Contador, Porte, Uran e Aru, si può ipotizzare un handicap di tre minuti per il giovane sardo. Anche tra gli altri tre campioni ci potranno essere differenze molto significative.
Giro d’Italia 2015 Treviso Valdobbiadene – Il territorio
E’ un percorso bellissimo non solo per la valenza tecnica della corsa, ma anche per quella paesaggistica, soprattutto nel secondo tratto, quelle delle colline tra Conegliano e Valdobbiadene.
Treviso, città di partenza, è una delle più caratteristiche città del Veneto. E’ città d’arte e città d’acqua, attraversata da canali e circondata da mura. Centro della città è l’elegante Piazza dei Signori dove sorgono i più bei palazzi di Treviso. La Pinacoteca è ricchissima: ospita capolavori di Tiziano, Cima da Conegliano, sculture di Canova.
Uscendo da Treviso si pedala sulla statale 13 superando il Piave, chiaro ricordo della Grande Guerra nel centenario dall’entrata italiana nel conflitto. La statale porta a fino a Conegliano, ai piedi dei colli omonimi. Qui ha sede un’antichissima scuola di specializzazione enologica. Stiamo entrando infatti nella Strada del Vino, quella che da Conegliano porta verso Valdobbiadene. Su questi colli, favoriti, da un clima mite e senza grandi escursioni termiche, si producono i migliori vini del Veneto, soprattutto spumanti come il Prosecco. Il paese di San Pietro in Feletto, lungo la Strada del Vino, prende il nome da un’antichissima pieve situata in posizione panoramica. La costruzione attuale risale al XII secolo. Valdobbiadene, la patria del Prosecco, oltre che per le bellissime colline con i vigneti, è interessante anche per la parrocchiale che conserva opere di grandi pittori come Palma il Giovane e Paris Bordon.
Giro d’Italia 2015 Treviso Valdobbiadene – La storia
Siamo in un territorio di grande storia ciclistica, e in cui l’attività è ancora particolarmente intensa con tantissime gare giovanili. Treviso è la città di un maestro come Giovanni Pinarello. Treviso ha ospitato molte volte il Giro, l’ultima nel 2013 con lo sprint di Mark Cavendish sotto la pioggia e le difficoltà di Wiggins poi costretto al ritiro. Ricordiamo anche la vittoria di Petacchi nel 2004 e la crono vinta da Honchar nel ’99. A Treviso ha vinto una tappa anche Beppe Martinelli, attuale Ds di Nibali e Aru alla Astana.
Valdobbiadene ospita il Giro d’Italia per la seconda volta: nel 2009 fu Petacchi a vincere un difficile sprint sulla collinetta che porta al centro della città dopo un tentativo dell’eroe di casa Bruseghin.