Giro d’Italia 2015 Imola Vicenza, 12° tappa
Giovedì 21 maggio, 190 km
Un’altra bella occasione per scattisti, corridori veloci in grado di superare le piccole salite, uomini da classiche. Con le grandi montagne ancora lontane, il Giro d’Italia concede un’altra chance agli specialisti del colpo di giornata. La Imola Vicenza è una bella tappa in stile classica, con una sequenza di saliscendi nel finale di corsa che promette scintille.
Giro d’Italia 2015 Imola Vicenza – Il percorso
Il Giro lascia l’Emilia Romagna ed entra nella sua seconda parte tutta al nord con questa tappa da Imola a Vicenza, con arrivo sulla rampa del Monte Berico. La prima parte di corsa è tutta pianeggiante, sono 130 km senza difficoltà altimetriche che superano il Polesine per arrivare ai piedi dei Colli Euganei. Al km 130 inizia la prima salitella, Castelnuovo, ma il momento caldo della tappa saranno gli ultimi 30 km. A Nanto si salirà a Crosara, la salita più dura della tappa. I primi 4 km sono all’8% con punte del 12%, poi il finale è un po’ più morbido. E’ una salita su cui ci potranno essere degli attacchi per portare via una fuga e fare selezione. Al Gpm mancheranno 27 km, prima la discesa verso Torri di Arcugnano e poi a Fimon l’ultima salitella. Si salirà a Perarolo, uno strappo di quasi 3 km al 7%, con quattro tornantoni. In cima mancheranno ancora 13 km per andare al traguardo pedalando verso Vicenza.
Non si arriverà però in centro città ma sulla collinetta di Monte Berico. Lo strappo finale è di 1 km all’8%, una rampa che sembra disegnata apposta per corridori come Gilbert o Gerrans, ma potrebbe lasciare delle chance anche a qualche velocista come Lobato o Matthews. Anche se la soluzione con uno sprint ridotto sulla collinetta di Monte Berico è la più probabile, non bisogna escludere un attacco di un gruppetto dalle salite di cui è disseminato il finale, soprattutto da quella di Crosara che potrebbe selezionare di molto il gruppo rendendo più difficile l’organizzazione di una rincorsa a chi tenterà di andarsene.
Giro d’Italia 2015 Imola Vicenza – Il territorio
Il Giro d’Italia riparte da Imola, sede d’arrivo della tappa di ieri. Il percorso risale attraversando il Parco Regionale del Delta del Po, tra campi e praterie tagliati dai rami del grande fiume. A Polesella si scavalca il Po e siamo in Veneto, in Polesine, dove si ricorderà l’alluvione del 1951 che causò un centinaio di morti. Rovigo è il centro principale del Polesine. La città fu ristrutturata negli anni Trenta per celebrare il compimento della bonifica del Polesine. La trapezoidale Piazza Vittorio Emanuele II è il centro della città. Qui si affacciano i più bei palazzi, come quello dell’Accademia dove è ospitata la Pinacoteca con opere del Tiepolo, di Giovanni Bellini, di Palma il Vecchio.
Il passaggio nel padovano ci porta sui Colli Euganei. Monselice fu dall’epoca romana città fortezza a controllo degli accessi ai Colli Euganei. Dal borgo una suggestiva passeggiata sale alla collina con i resti della rocca. Da questa passeggiata si scoprono la Villa Nani Mocenigo, il romanico Duomo Vecchio e il piazzale della Rotonda dove inizia il Santuario delle Sette Chiese.
Vicenza, sede d’arrivo, è la città del Palladio, l’architetto delle ville degli aristocratici veneziani che punteggiano il territorio. Corso Palladio è il più elegante asse della città, con numerosi pregevoli palazzi gotici. Molto raffinata anche piazza dei Signori dove sorge una delle principali opere del Palladio, la Basilica. La più celebre però è la Rotonda, la villa con quattro facciate identiche e la cupola centrale costruita sulle pendici del Monte Berico, dove arriverà la tappa. Sulla sommità del Monte Berico sorge invece il Santuario della Madonna di Monte Berico.
Giro d’Italia 2015 Imola Vicenza – La storia
Vicenza ha ospitato per tante volte il Giro d’Italia, del resto siamo in un territorio che vive il ciclismo a tutto tondo. Vicenza è la città di Tullio Campagnolo e delle sue rivoluzionarie idee, dagli sganci rapidi per le ruote ai cambi a parallelogramma. La prima volta del Giro a Vicenza fu nel 1932 con la vittoria di Learco Guerra. Poi sono passate tante altre tappe e tanti altri campioni. Nel ’96 fu Mario Cipollini a sprintare a Vicenza davanti a Lombardi. Nel 2013 Giovanni Visconti se ne andò da solo sulla salita di Crosara per doppiare il successo già ottenuto sul Galibier.
Vicenza guarda già anche molto oltre il Giro: la città è candidata ai Mondiali di ciclismo 2020 e il finale di tappa ripercorre una parte del circuito scelto per la candidatura iridata.