Anche per il prossimo anno possiamo scordarci di applaudire Vincenzo Nibali al Giro d’Italia. Il campione della Astana ha chiarito i suoi programmi, o meglio quello che la squadra ha scelto per lui. “La squadra vuole Fabio Aru al Giro d’Italia, io correrò il Tour de France” ha ammesso con un po’ di amarezza Nibali che in un primo non aveva escluso l’ipotesi Giro – Tour in risposta alla sfida lanciata da Contador.
Così sarà il secondo Giro d’Italia senza il numero uno del nostro ciclismo, la maglia rosa del Giro 2013. “Capisco le scelte della squadra, Aru è più adatto al Giro che al Tour e io non posso correre il Giro in secondo piano. Ma voglio tornare al Giro nei prossimi anni per cercare di rivincerlo, sono italiano e amo questa corsa. Non l’ho più fatto dopo la vittoria del 2013, ma so che ci tornerò per cercare di rivincerlo”.
Nibali ha spiegato come è maturata questa decisione, in realtà più della squadra che sua: “Il ciclismo non è come una volta, un corridore non può decidere da solo. Siamo pagati per avere un ruolo specifico, gli sponsor vogliono i corridori più forti nelle corse più importanti e vogliono che cerchiamo di vincere. Da questo punto di vista correre il Giro d’Italia per cercare la vittoria avrebbe pregiudicato le possibilità di rivincere il Tour de France. Vinokourov ha voce in capitolo, è il Team manager, ma deve decidere insieme agli sponsor e ai proprietari del team”.
Anche la presentazione dei percorsi ha dato una spinta per accettare più di buon grado la scelta della Astana: “Al Giro c’è una crono di 60 km, se è una crono pianeggiante e ci sono degli specialisti si possono perdere anche tre minuti ed è già abbastanza per decidere una corsa a tappe. Il percorso del Tour de France mi piace, è simile a quello di quest’anno ma con ancora meno cronometro. Come percorso non avrei potuto chiedere di più” conclude Vincenzo Nibali.